Al giorno d’oggi il tennis non è molto considerato in ambito videoludico, almeno qui in Italia e, probabilmente, è diventato uno sport di nicchia anche su computer e console, cosa facile da constatare paragonando l’attesa che ogni anno caratterizza il periodo precedente l’uscita di FIFA e PES con quella, praticamente inesistente, che va dall’annuncio di un VIRTUA TENNIS o di un TOP SPIN alla commercializzazione.
La storia di queste simulazioni sportive però è vecchissima, tanto da poter definire il tennis la prima disciplina simulata su un apparecchio elettronico.
La storia, infatti, racconta di un meeting dimostrativo nel quale RALPH BAER presentava la sua nuova creatura, la Magnavox Odyssey, al pubblico. Tra i giochi integrati nella console c’era anche una rudimentale simulazione di tennis, ed è da questa simulazione, pare, che Nolan Bushnell prese spunto per creare nientemeno che PONG, il primo coin-op realmente di successo e titolo che fece esplodere la febbre da videogames dapprima negli USA e successivamente nel mondo intero.
Il fatto che questo titolo simulasse più il Ping Pong che il Tennis non cambia però il succo del discorso, ovvero che fu questa disciplina (nella sua versione originale e/o in quella da tavolo) la prima considerata in un videogame. Del resto era un disciplina piuttosto semplice da simulare: con due barrette ed una pallina si poteva già ottenere già un risultato apprezzabile, ed in quei tempi non c’era hardware in grado di fare di più.
Con il passare degli anni, però, la maggior potenza dei sistemi videoludici, permise un approccio più vicino allo sport reale, iniziando ovviamente dall’aspetto estetico.
Cominciarono quindi a vedersi i primi giochi con visuale da dietro il giocatore, che è poi quella ancora oggi più diffusa anche perché tipica delle riprese televisive…
Questa visuale poteva essere posta più in alto o quasi a livello terra, per accentuare la sensazione di vedere una partita da spettatore o quella di essere davvero in campo. Prevalse la prima, ed ancora oggi (cosi come i vari Virtua Tennis o Top Spin usciti negli ultimi anni) continuano ad utilizzare tale visuale di gioco.
Esistono comunque anche casi (sporadici) di inquadratura laterale o addirittura di inquadratura libera, nel senso che si poteva visualizzare il campo da diverse posizioni; il gameplay ne risentiva, come vedremo, ed infatti tali giochi non trovarono proseliti….
Questo speciale sui Tennis Game vuole essere uno spunto per tutti coloro che desiderano scoprire come è stato possibile arrivare alle simulazioni odierne: l’articolo non vuole (e non potrebbe) essere un elenco esaustivo di tutti i titoli disponibili per ogni piattaforma, ci vorrebbe un intero libro e si rischierebbe comunque di dimenticarne alcuni per strada.
L’approccio scelto, quindi, è indicare i titoli per piattaforma: praticamente ogni console e computer usciti dagli inizi ad oggi, può vantare almeno un gioco di tennis… laddove possibile si citeranno quelli più meritevoli di essere ricordati!
TENNIS – ATARI 2600
Il gioco di Activision è piuttosto semplice, nella grafica come nel gameplay: tecnicamente siamo proprio al minimo sindacale, con sprite monocromatici ed un campo delimitato da un rettangolo, senza sfondo. Anche il sonoro è elementare. Dobbiamo tenere presente che il gioco uscì nel 1981, la console non era ancora sfruttata al massimo e la concorrenza era tanto limitata che anche quel Tennis sembrava qualcosa di speciale. Si trattava comunque di un titolo divertente.
REAL SPORTS: TENNIS – ATARI 2600
E’ sicuramente il miglior gioco della serie Real Sports, ed il miglior tennis di tutta la prima generazione di console e computer.
Anche in questo caso il campo è rappresentato da poche righe ma i giocatori sono disegnati molto meglio, animati decorosamente e l’effetto prospettico della pallina non crea problemi di visualizzazione. C’è anche un tabellone che riporta la situazione, il tutto per un effetto televisivo di buon impatto.
Il sonoro si difende bene, ma è soprattutto l’elevata giocabilità a rendere questo titolo uno dei migliori mai usciti.
TENNIS – MATTEL INTELLIVISION
Mattel fece leva sui titoli sportivi per contrastare le conversioni da coin-op che rendevano appetibile la concorrente di Atari ma, se per il calcio ed il basket, per fare due esempi, la tecnica riuscì piuttosto bene, per il tennis le cose andarono diversamente.
La causa fu la scelta poco felice di adottare un’inquadratura laterale: che sia stata una scelta ponderata o causata dalla necessità di usare parti di codice di altre simulazioni sportive non si sa, ma il risultato fu un gioco che non risultò particolarmente gradito al pubblico, che non riusciva ad immergersi nell’atmosfera degli eventi televisivi come accadeva, ad esempio, con NASL Soccer.
Eppure graficamente non era male: sprite un po’ grezzi ma campo di gioco disegnato meglio rispetto a quello dei concorrenti sopra citati e con la presenza di una sorta di pubblico sullo sfondo. Il gameplay era però inferiore rispetto ai titoli con visuale dalle spalle del tennista, anche per un effetto prospettico che a volte metteva confusione ed impediva di raggiungere il punto esatto di caduta della pallina.
TOURNAMENT TENNIS – CBS COLECOVISION
Molti di voi penseranno che questa console non abbia un suo gioco di tennis, ed in effetti questo pensiero non si discosta molto dalla realtà….
Tournament Tennis, prodotto da un’Imagic ormai sull’orlo della chiusura, è uno dei titoli più rari per questa piattaforma, se non addirittura IL più raro! Le foto denotano una parentela molto stretta con un classico del genere, Match Point (o Psion Tennis), una delle migliori simulazioni mai uscite.
Questa versione presenta sprite monocromatici, tipici anche delle altre versioni ma, finalmente un campo di gioco perfettamente riprodotto con tanto di raccattapalle ed arbitro, finora mai visti, e tabellone dei punteggi. Il sonoro si difende piuttosto bene.
Peccato il controller standard non fosse tarato per questi titoli e rendesse frustrante ogni partita, ma chi disponeva di un controller non originale, magari di quelli prodotti da Wico, poteva divertirsi non poco…
TENNIS – V-TECH CREATIVISION
Un grande incompreso, come del resto tutta la console: questa simulazione mostra l’estetica migliore di tutta la sua generazione!
Un campo perfettamente riprodotto, una rete che finalmente non è una semplice riga bianca, tabellone, pubblico, sprite non monocromatici ed animati piuttosto bene. Anche il sonoro offre buone sensazioni, ed il gameplay è più che valido, sebbene anche qui il controller standard della console non permetta la perfetta comodità che un gioco di questo genere esigerebbe.
Comunque è una piccola perla delle diverse offerte da questa console, mai esplosa nelle vendite nonostante una potenza di tutto rispetto anche se confrontata con il mostro sacro dei tempi, il Colecovision.
GRAND SLAM TENNIS – EMERSON ARCADIA 2001
Si tratta del primo caso di simulazione di tennis con inquadratura molto bassa, al livello delle prime file del pubblico.
Si tratta di un titolo tecnicamente elementare, con un campo disegnato con poche righe e due sprite monocromatici e poco animati. L’inquadratura non è la migliore per il gameplay, ed il gioco lo dimostra: spesso la pallina viene coperta dalla rete e non è semplice capire dove posizionarsi correttamente per colpirla. Anche il sonoro è al minimo sindacale.
L’Arcadia 2001, da noi conosciuta come Leonardo e distribuita da Gig, è un esponente minore della prima grande ondata di console programmabili seppur disponesse nella sua offerta di qualche titolo ben fatto e divertente.
Grand Slam Tennis, purtroppo, non era tra questi…
CHAMPION TENNIS – SEGA SG-1000
Tanti colori ed un aspetto da giocattolino: questo è il tennis per la prima console “partorita” da mamma Sega.
Champion Tennis vorrebbe essere una simulazione, ma non ne ha la grafica: il terreno è colorato come se fossimo a Carnevale e gli sprite, anch’essi colorati ma monocromatici, risultano piuttosto legnosi pur muovendosi rapidamente.
Teniamo presente che questo è un gioco del 1983, ed allora la concorrenza si chiamava VCS 2600 ed Intellivision! Per quanto pacchiano nell’aspetto, quindi, il titolo fu in grado di battersi uscendo vincitore da molto scontri con la concorrenza, sebbene sia invecchiato, bisogna dirlo, piuttosto male.
TENNIS – TANDY RADIO SHACK TRS-80
Anche questo storico computer ha il suo bravo tennis…
Un gioco semplice, nella grafica come nel gameplay. Il campo, monocromatico, è però disegnato con cura, mentre gli sprite in realtà sono dei caratteri che si muovono senza la benché minima animazione.
Il problema del gioco è un certo sfarfallio della pallina, che oltretutto si muove anche un po’ a scatti. Ma nulla di realmente fastidioso o in grado di rovinare la giocabilità.
Anche questo Tennis non vanta una grafica o un sonoro eccezionali, ma complessivamente strappa un voto discreto, grazie ad un gameplay tutto sommato accettabile, considerando anche la concorrenza dell’epoca, spesso non all’altezza.
TENNIS – RCA STUDIO II
Compreso nella cartuccia Let’s Play Tv Arcade III, questo “Tennis” è in realtà una classica versione dell’altrettanto classico Pong. Nulla di cui parlare, quindi, considerando che Pong era in circolazione dagli inizi degli anni settanta e che non ci sono differenze tra l’originale e questo clone.
Nella seconda parte di questo speciale riprenderemo il discorso parlando dei computer 8 bit e delle console che in quei tempi si affacciavano sul mercato, portando di prepotenza il Giappone tra i grandi produttori di videogiochi.
Per concludere però questa lunga chiacchierata non posso non esprimere un giudizio su quali siano i titoli migliori tra quelli sopra citati: sarebbe facile citare il pur validissimo Real Sport Tennis, anche perché è quello a cui ho giocato fin dagli anni della sua uscita (possedendo io una VCS 2600).
In realtà le brevi recensioni di questo speciale hanno evidenziato come pochi fortunati abbiano potuto godere di giochi ancora migliori, tecnicamente e come gameplay: migliori anche perché più completi, nelle opzioni e nelle tipologie di battute e tiri disponibili durante le partite.
Sto parlando dei giochi per Creativision e Colecovision, che però nessuno di noi ha probabilmente giocato ai tempi, dato che nel primo caso la console era stata importata in Italia troppo tardi e con scarsissima forza commerciale, cosa che ha portato ad un risicato numero di acquirenti. Per quanto riguarda il Tennis per Colecovision, invece, chi possiede l’originale ha praticamente in casa una specie di Gronchi Rosa dei videogiochi: un pezzo rarissimo, ed anche di un certo valore, per quanto non ci siano quotazioni ufficiali dei videogiochi da collezione. Dubito quindi che da noi qualcuno possa dire di averlo posseduto, o di possederlo ancora, fin dai lontani tempi in cui Imagic lo mise in commercio.