METROID – Nes (1986)

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Quando per la prima volta mi trovai di fronte alla cartuccia di Metroid non ne fui particolarmente entusiasmato: le animazioni scattose e il Midi dai toni quasi miagolanti non facevano certo venire voglia di giocare, senza contare la quasi totale assenza di un background che neanche Donkey Kong o Mario Bros
Tuttavia, decisi di provare a dare una possibilità a questo titolo che di per sé mi sembrava un “Vorrei ma non posso”.

Inforcate le vecchie cuffie di spugna ad archetto del mio fedele Walkman, con la soundtrack degli AC/DC nelle orecchie, il primo ostacolo era superato e mentre Brian Johnson correva sull’autostrada per l’inferno, io e Samus cominciavamo ad esplorare Zebes insieme. E mi piaceva.

Parliamoci chiaro: comandare un tizio con una tuta spaziale che sembra il Mark 3 di Iron Man spiaccicando mostri con gli AC/DC nelle orecchie è una maledetta figata e poco importa se i controlli di gioco sono primitivi e i mostriciattoli avanzano a scatti invece di strisciare bellamente sul pavimento.
Per la grafica ci sarà tempo, adesso è il momento di fare una strage intergalattica!

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Samus Aran, cacciatore di taglie al soldo della Federazione Galattica, viene reclutato per la sua prima missione sul pianeta Zebes, patria dei Pirati Spaziali (un applauso per l’originalità del nome) con lo scopo di impedire ai suddetti di dominare il cosmo grazie alle coltivazioni di Metroids, delle simpatiche creaturine uscite dagli incubi di Freddie Krueger (meduse volanti, con le chele come i granchi, le mandibole come i ragni e pressoché invulnerabili a tutto tranne che al freddo.)
Per farlo, Samus deve esplorare il pianeta, raccogliere i Power Up per la sua tuta fichissima, vedersela con un paio di boss (uno è una specie di gigantesco rospo che spara aculei dall’addome, con la dentatura di uno squalo bianco e gli artigli mentre l’altro è un drago volante sputafuoco) per arrivare fino al cuore del pianeta, dove risiede Mother Brain, il computer centrale che controlla tutti i sistemi, autodistruzione compresa.
Indovinate cosa succede una volta distrutto? Esatto. Si attiva il countdown e, se non volete fare la fine del mitico trio Dronjo di Yattaman, dovrete filare.

Volete uno spoiler? Se finite il gioco sotto le 5 ore, Samus si toglierà la tuta e si rivelerà in tutta la sua femminilità, lasciandovi basiti (magari oggi non più di tanto ma ai tempi fu davvero una sorpresa…) ma contenti.
Possiamo dire che Metroid sia il primo gioco dove l’eroe è una donna, anche se sotto mentite spoglie!


 

Musiche, animazioni e fondali assenti a parte, Metroid piace. Piace perchè è vasto e difficile quanto basta, perchè ci sono moltissime armi fighissime e infine, ma non meno importante, perchè ci sono le password. Si riprende sempre dallo stesso punto, che qualche volta non guasta, ma l’equipaggiamento di Samus viene salvato ed eventualmente non si deve ri-affrontare I boss.
I power ups sono gli stessi dei classici Metroid: morfosfera, raggio lungo, raggio gelo, raggio onda, missili, bombe, supersalto, taniche di energia di riserva e lo Screw Attack, cosi chiamato perchè qualsiasi cosa tocchiate ESPLODERA’, ad eccezione dei boss e dei Metroid ovviamente. Non c’è comunque alcuna bestiola immune allo screw attack, nemmeno quei fastidiosissimi organismi che vanno avanti e indietro sullo schermo per i fatti loro!

Se è vero che dal punto di vista della grafica il gioco è praticamente assente e le animazioni sono al limite del decente, restano le enormi aree da esplorare ed i tantissimi oggetti per il nostro Samus… E le password, non dimentichiamoci le password che per l’epoca erano tanta roba!
I controlli sono elementari ma va bene così, stiamo parlando di un platform, qualcosa di più di un semplice Super Mario ma neanche tanto. La risposta di NES è sempre eccellente al minimo sollecito ed è la cosa veramente fondamentale. Sarà poi questa la strada che Nintendo percorrerà ovvero quella di sacrificare l’aspetto per godere della sostanza…strada che io personalmente condivido in pieno.

La Box Cover della versione Nes

La Box Cover della versione Nes

Metroid è una pietra miliare della storia dei videogames e un franchise proprietario Nintendo che ancora oggi miete vittime a buone ragioni. Questo è davvero retrogaming se non di prima almeno di seconda generazione ma è un retrogaming che può divertire anche nell’era di Playstation 4 e GTA.
Funziona perchè è semplice: dato un eroe, i mostri, le armi e lo scopo. E un premio per chi arriva prima!
E allora: I’m going down, AAAAL THE WAAAAAY! (YEAH)

RETROGAMING PLANET CONSIGLIA…

Qualora possedeste una Nintendo WII e voleste provare i primi due splendidi capitoli pubblicati pubblicati per GameCube oltre a quello nuovo di zecca per la Wii, il suggerimento è di acquistare METROID PRIME TRILOGY, una collection da non perdere per i veri appassionati!

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Autore: Andrea Rossi

Folle, eclettico, adepto della Grande N di Kyoto dal 1989 ad oggi. Gattaro per vocazione, disegnatore a tempo perso e cantante per hobby, con la passione per la cucina e il vino. Grande appassionato della serie The Elder Scrolls, spazia dall’RPG cartaceo a quello digitale. Amante dei videogames Konami, in particolare la saga di Castlevania, ha vissuto la prima e la seconda World Console War uscendone più o meno indenne. Vecchio abbastanza da ricordare i Game&Watch e le riedizioni di Gig Tiger ma non è saggio farglielo notare...

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