Diciamocelo chiaramente: tutti quanti abbiamo sognato l’eredità del parente americano che ci lascia un mucchio di soldi e una villa con piscina. Forse la giovane Alex Roivas non ha fatto i salti di gioia quando ha ricevuto la notizia della scomparsa del nonno, meno che mai quando ha dovuto riconoscerne il cadavere fatto a brandelli, fatto sta che la villa con i soldi sono arrivati lo stesso. Peccato che insieme a questi, siano arrivati anche i mostri, le visioni ed i viaggi mentali nei corpi dei suoi antenati…
Le premesse per un grande titolo ci sono tutte: la popputa protagonista, bionda e procace, la vittima, l’anziano nonno Ed, orribilmente dilaniato, l’ispettore di polizia idiota, una magione in perfetto stile lovecraftiano e i mostri di Cthulhu. Naturalmente, invece di scappare terrorizzata, la bionda (sarà per quello?) Alex si fa un giretto nella magione e trova un bel libro in pelle. Umana.
Rilegato sapientemente, con un grazioso motivo di ossa di infante a decorare la copertina, il tomo attira la procace protagonista promettendo una proiezione primitiva nelle private vite dei suoi predecessori.
Ed ecco che il gioco comincia e facendosi strada attraverso il passato dal capostipite della famiglia Roivas fino ai giorni nostri, la battaglia per la salvezza del mondo ha inizio. Chissà… se avesse immaginato il risultato delle ultime elezioni presidenziali avrebbe fatto lo stesso? Ma a noi non interessa, la struttura della trama è solida, narrata bene e siccome facciamo sempre il tifo perchè il bene trionfi sul male, ci sobbarchiamo la titanica impresa che attraversa il tempo e lo spazio nel tentativo di salvare il mondo dai mostri.
L’idea del viaggio generazionale è strutturata bene, si potranno controllare diversi personaggi lungo i capitoli della storia, ognuno con abilità diverse, per riuscire a fermare l’apocalisse. Mano a mano che si avanza nella storia, Alex imparerà il passato della sua famiglia, acquisendo anche gli incantesimi e i poteri dei suoi antenati, come se li risvegliasse dentro di sè, vivendo in prima persona le loro avventure attraverso il Tomo delle Tenebre Eterne.
I finali disponibili sono quattro (dei quali non vi spoilero nulla), con un epilogo comune per tutti i finali per chi avrà voglia di completare il gioco al 100%.
Tecnicamente non vi è nulla da eccepire, dal punto di vista della grafica probabilmente non è il lavoro più riuscito della, ahimè, defunta Silicon Knights ma lungi dall’essere un lavoro superficiale o di scarso livello. Si consideri inoltre che la prima uscita era prevista per ma, dopo il lancio del GameCube, Nintendo ha deciso di trasferire il titolo ampliandolo, per la gioia dei programmatori che probabilmente, sono finiti al manicomio.
Degni di nota gli effetti sonori: mano a mano che la vostra sanità mentale cede (nel gioco) anche le percezioni del personaggio cominceranno a distorcersi e lo riscontrerete anche nell’interazione con l’ambiente circostante. Effetti audio e soundtrack d’atmosfera rendono il titolo ancora più godibile e, seppur non siano il fiore all’occhiello del gioco, sono sicuramente un valore aggiunto.
Nonostante tutto, Eternal Darkness “al botteghino” non ha riscosso il successo sperato che invece, secondo il mio modesto parere, meritava. Ancora oggi, non esiste un gioco di questo genere che offra un’esperienza di gioco pari a quella di Eternal Darkness, per motivi che sarebbe un peccato spoilerare adesso.
Fateci un “giro di prova” e scommetto vi piacerà abbastanza da voler scoprire come va a finire…