INTERVISTA SCRITTA DA MASSIMO MAZZANTI SU TRACCIA DI RGP
Come avrete notato ultimamente la sezione Interviste si sta popolando in modo esponenziale grazie alla disponibilità di alcuni importanti personaggi del retrogaming italiano. Oggi è il turno di Massimo Mazzanti, ex Demo Scener Amiga e creatore di un progetto, nato quasi per caso, assolutamente eccezionale…
RGP: Ciao Max! Innanzitutto grazie per aver accettato di realizzare questa intervista! Sono sicuro che i lettori di Retrogaming Planet troveranno molto interessante la tua esperienza di retrogamer nonche i progetti che stai realizzando…
Max: Ciao Robert, grazie a te per avermi dato la possibilità di esporre la mia passione nella tua “vetrina”!
RGP: Cominciamo dall’inizio: dove e quando sei nato?
Max: Sono nato a Firenze nel 1976 ma ho vissuto prevalentemente in campagna…Da poco pero sono tornato nella casa natìa.
RGP: In quegli anni ogni città o paese poteva vantare la presenza di numerose sale giochi: il tuo primo incontro con il colorato mondo dei videogames è avvenuto in questi fumosi ma indimenticabili locali?
Max: A Firenze c’era (anzi credo esista ancora) una sala giochi enorme dove giornalmente mi recavo un amico per giocare prevalentemente ai beat ‘em up. Il mio primo incontro con un cabinato è stato in campeggio…ricordo solo che non riuscivo a vedere il monitor da quanto ero piccolo!
RGP: Sicuramente esiste un gioco in particolare che ti avrà fatto perdere la testa (e soldi) a quei tempi! qualche titolo?
Max: Giochi ce ne erano molti ma ricordo con affetto Shadow Dancer, Double Dragon e Daytona Usa (facevo sempre il record del campeggio)…
RGP: Quel periodo viene ricordato da tutti noi retrogamers grazie alla nascita di Home Computer e console casalinghe; su quale macchina hai messo le mani per la prima volta?
Max: Purtroppo mi sono affacciato in ritardo nel mondo dell’informatica e dei videogames perchè in casa mia non era stata compresa molto questa mia passione. La prima console è stata il Sega Master System, che possiedo tutt’ora e con la quale ho passato tante estati insieme agli amici.
RGP: Il desiderio di ogni bambino era di poter giocare i titoli, normalmente utilizzati in sala giochi, a casa propria! Cosa hai provato quando ti sei reso conto che il sogno si stava avverando?
Max: Mi rendevo conto che avere a casa qualcosa considerato irraggiungibile era una bella emozione e credo che all’epoca il vero punto di incontro tra sala giochi e home gaming fosse stato rappresentato dal Neo Geo, console incredibile ma costosissima.
RGP: Ci racconti quali macchine da gioco hai posseduto nel corso degli anni e quale titolo ricordi con maggiore affetto?
Max: Ho posseduto Sega Master System (Sonic era ed è il miglior gioco che sia mai stato programmato per questa console), Commodore 64 usato (Turrican tra i miei preferiti), Amiga 600 (e qui scoprii il Protracker), Amiga 1200 (computer che ho ancora, Lotus 2 e Turrican 2 tra i miei preferiti), PC assemblato (Duke 3D, fantastico in LAN…e altrettanto micidiale in solitaria).
Nel corso del tempo ho poi recuperato un Commodore CDTV, un Sega Game Gear (riparato da me), una PS3 (riparata da me) ed una PSP (piena di emulatori ovviamente).
RGP: Protracker? Qualcuno ha nominato il Protracker??
Max: Proprio cosi! Ho cominciato la carriera di musicista grazie all’Amiga 600 sul quale utilizzavo Protracker, il miglior tracker in assoluto.
Successivamente, passando ai pc, ho scoperto FastTracker2 e mi sono sentito subito a casa…questo mi ha permesso di farmi conoscere e di poter entrare nel gruppo di demo scener nel quale c’era anche Fabio “FBY” Barzagli, oltre a conoscere molti altri talenti della scena italiana e mondiale. Ovviamente alla base della mia passione musicale c’è anche il pianoforte, imparato con lezioni private e con tanta pratica.
Purtroppo il lavoro e gli impegni quotidiani mi hanno allontanato sempre più dalla produzione musicale ma un giorno vorrei provare a riprendere in mano la situazione!
RGP: Su questo punto abbiamo molto in comune dato che anche io suono il pianoforte (e la batteria) e come te usavo il Protracker sul mio Amiga 600!
Vista la tua passione per l’informatica ed i videogames hai mai pensato di frequentare scuole specifiche che ti avrebbero consentito di trasformare tua passione in un vero e proprio lavoro?
Max: All’epoca, purtroppo, non avevo le idee chiare quindi ho seguito le direttive familiari, ma non nascondo che mi sarebbe piaciuto fare scuole tecniche ed elettronica. Prima di tentare l’università ho fatto corsi su reti e informatica in generale ma sono comunque un autodidatta e in ogni caso ho fatto le mie esperienze arrivando ad avere molte soddisfazioni in aziende molto ambite e di pura eccellenza.
RGP: Quando è nata la passione per il retrogaming?
Max: Ti sembrerà incredibile, ma ricordo perfettamente il momento esatto nel quale ebbi la folgorazione: ero ad un party nel nord della Germania insieme ad un gruppo di demo scener e tra una sessione di FastTracker2 e l’altra…il coder mi mostrò un programma…era un emulatore di Mega Drive che girava sotto DOS; appena vidi girare Sonic sullo schermo del pc rimasi a bocca aperta! Correva l’anno 1997…
Da li in poi mi interessai a questo mondo nostalgico e allo stesso tempo pionieristico.
RGP: Molti giocatori con il passare degli anni perdono il proprio interesse verso il mondo del divertimento elettronico considerandolo un “hobby” per bambini…
Max: Sai che le stesse persone che un tempo consideravano la nostra passione preferita, un gioco da bambini, ora si stanno massacrando con la WII?
E sembrano ancora più bambini di noi… 🙂
Fa comunque piacere vedere che finalmente l’informatica e l’arte dei videogiochi sia stata compresa dal mondo intero.
RGP: Tu invece hai portato avanti negli anni questa passione al punto di lanciarti nella realizzazione in un progetto ambizioso ma davvero invidiabile…un cabinato MAME casalingo!!
La realizzazione di questo progetto nasce dalla nostalgia delle splendide Sale Giochi nelle quali da bambini passavamo interi pomeriggi?
Max: Hai centrato il bersaglio, Robert! E aggiungo che il fatto di possedere o di ricreare il funzionamento di un cabinato, è stato sempre un sogno chiuso nel cassetto, anzi nell’armadio dei miei desideri.
Tutto è cominciato dopo aver visitato il sito Project MAME…
Ho cominciato allora ordinando online i vari pulsanti e joystick arcade sul sito ArcadeShop dopodichè ho creato i pannelli di legno MDF comprati a suo tempo da Obi!
Mi sono cimentato nella trasposizione dello schema a video sulla tavola di legno, usando un metro e una riga di ferro, mentre per creare la curvatura che sta sopra al video ho usato una penna attaccata ad un filo…
Insomma senza alcun materiale particolare in poco tempo ho creato il disegno del pannello laterale che poi ho clonato per realizzare le altre pareti del cabinato. Infine il seghetto alternativo ha concluso l’opera…!
Per quanto riguarda il video invece ho preferito inserire un monitor LCD in quanto più affidabile e leggero rispetto ad un CRT mentre il PC che gestisce il tutto è stato assemblato con materiale di recupero.
La parte interessante è stata l’interfacciamento tra i Joystick e bottoni arcade ed il PC, mi sono davvero “divertito” con tutti i fili…
RGP: Complimenti davvero Max, un ottimo lavoro!!
Come sappiamo ormai non esiste più alcuna sala giochi degna di questa nome dato che le attuali console o PC superano di gran lunga la potenza dei videogiochi arcade ed ovviamente nessun ragazzo di oggi spenderebbe soldi per giocare un titolo che può avere tranquillamente a casa propria!
Credi quindi che l’aumento di potenza delle macchine casalinghe abbia “rovinato” il mercato videoludico o contribuito a renderlo un divertimento di massa?
Max: Sono d’accordo con te: l’aumento della potenza dell’hardware unito ad un incessante abbassamento dei prezzi, ha fatto si che la “gente comune” potesse portarsi a casa un pezzo di sala giochi. Purtroppo penso anche che con il trasformarsi dell’arte videoludica in una vera e propria industria di massa, si sia assistito ad un appiattimento generale della qualità dei prodotti, dato che questi devono compiacere un numero maggiore di persone inesperte dal punto di vista videogiocoso.
RGP: Tornando al tuo MAMECAB personalmente non so cosa darei per disporre in casa mia di una macchina simile! A questo punto la domanda sorge spontanea: tua moglie cosa pensa di questa tua passione?
Max: Ti capisco e ho pensato la stessa cosa quando vedevo i progetti di MameìCAB in giro per internet… e pensa che mia moglie all’inizio non sapeva cosa stessi facendo! Cosi quando le mostravo lo work in progress dei lavori lei, con espressione stranita, non riusciva a capire cosa fosse; appena ho ultimato la parte dei controlli e configurato il Mame per far girare Puzzle Bobble ecco che lei comincia a capire! Si è messa a giocare per un bel pò…per non parlare del simulatore di flipper che ho installato dopo aver messo i 2 bottoni laterali!
Qui sotto potrete gustarvi il MAMECAB al lavoro:
RGP: Di cosa ti occupi attualmente?
Max: Attualmente faccio il tecnico informatico resident presso 2 strutture culturali a Firenze, ma in passato sono stato anche informatico specializzato presso due aziende di produzione auto sportive di lusso…
RGP: Hai pensato pensato di abbandonare il lavoro attuale per dedicarti alla tua passione in modo “professionale” (viste le capacità tecniche e “manuali” di cui disponi avresti un buon portafoglio clienti…)?
Max: Abbandonare il lavoro per ora non se ne parla ma provare ad avviare un’attività per me sarebbe un sogno. Per ora ho ricevuto un buon quantitativo di richieste ed apprezzamenti ma ancora nessuno ha fatto un’ordinazione vera e propria.
RGP: Come saprai il retrogaming sta vivendo uno dei suoi momenti più floridi (basta navigare su vari Social Network e fare una ricerca in rete per verificare la quantità di siti e blog dedicati a questo fantastico mondo); pensi si possa fare qualcosa di concreto per mantenere alto l’interesse verso i videogames e le macchine storiche che ci hanno permesso di arrivare ai livelli attuali?
Max: Il retrogaming sta tornando ad essere importante perché l’attuale panorama videoludico pecca di originalità e si limita a stupire quello che è diventato ormai uno spettatore e non più un giocatore attivo.
Per me, oltre al tuo fantastico blog e alla tua incredibile passione e positività, occorrerebbe una VERA rivista dedicata al retrogaming: non so se conosci la rivista inglese “Retro Gamer”; inoltre sono molto utili ed interessanti le fiere e gli eventi dedicati a questo mondo.
RGP: Certo che la conosco…e conosco anche la versione italiana chiusa dopo appena quattro numeri! Ultimamente molti appassionati (e competenti) giocatori hanno cominciato a realizzare giochi per le macchine d’epoca, realizzando titoli davvero sbalorditivi e con caratteristiche tecniche che nessuno credeva possibili su macchine cosi limitate. Ci dai un tuo parere a riguardo? Credi ci sia un futuro “commerciale” per progetti di questo tipo?
Max: è una cosa fantastica quella che hai descritto, perché basta guardare il gioco PierSolar su Mega Drive, ad esempio, per capire dove arrivi la passione per una console…semplicemente incredibile e con il tempo penso anche io che ci sarà un incremento di homebrew.
RGP: Un’ultima, fondamentale domanda: se dovessi portare sulla classica isola deserta tre videogames e tre macchine quali sceglieresti?
Max: Lasciando la moglie a casa?
Mi porterei:
- Sega Mega Drive
- Amiga 1200
- Playstation 3
Come giochi invece porterei:
- Sonic (Mega Drive)
- Lotus 2 (Amiga)
- GranTurismo 5 (PS3)
RGP: Siamo giunti al termine di questo interessante tuffo nel passato! Non mi resta che ringraziare Massimo per la disponibilità augurandomi di incontrarlo in qualche evento (magari il VGH 2011 di Monza) assieme al suo magnifico MAMECAB!
Max: io ringrazio te, veramente, per avermi dato la spinta necessaria a continuare il progetto MameCab ma ti ringrazio anche per essere uno dei migliori esponenti della scena retrogaming italiana. Speriamo davvero di vederci presso qualche evento!!
Il blog di Massimo Mazzanti è disponibile al seguente INDIRIZZO