Come tutti sappiamo il 20 Ottobre è stato finalmente inaugurato a Roma il ViGaMus, il museo dedicato al mondo videoludico realizzato da AIOMI con la collaborazione della community Games Collection di Federico Salerno!
Con grande dispiacere non mi è stato possibile partecipare all’evento, che contava fra i tanti anche ospiti illustri quali lo storico Dino Dini (autore del famoso titolo calcistico Kick Off), ma potevo forse perdermi la ghiotta occasione di affidare a qualcuno il compito di scrivere un breve resoconto per Retrogaming Planet?
Certo che no! Ecco quindi che la new entry Francesca Rinaldi, responsabile della sezione Nintendo, ha deciso di condividere con tutti noi le sue impressioni su quello che sembra essere solo l’inizio di una grande avventura tutta italiana!
NOTA: vorrei invitare tutti i lettori di Retrogaming Planet a dare un’occhiata anche al dettagliato resoconto di Mauro Corbetta (Approdo) e Andrea Pastore (DVG – Dizionario Dei Videogiochi) per avere un quadro completo di ciò che è possibile trovare al ViGaMus.
Interessante notare come tre persone unite dalla stessa passione ma separate dal punto di vista anagrafico, possano apprezzare la stessa cosa da punti di vista differenti: infatti come potrete leggere fra poco, Francesca, grande ma giovane fan Nintendo (e vi assicuro che se ne intende davvero…scusate il gioco di parole) ha apprezzato in toto il Museo sottolineando la propria approvazione per tutto ciò che riguarda la grande N, mentre Mauro ed Andrea, che hanno vissuto, come il sottoscritto, gli anni d’oro dei videogames (1982 – 1994 circa), risultano essere più “critici” ma allo stesso tempo entusiasti di poter toccare con mano console storiche, Flipper, Juke Box e quant’altro!
Bando alle ciance e godiamoci gli articoli dei nostri amici (trovate il link agli articoli di Mauro ed Andrea in fondo all’articolo)
Robert Grechi
Lo scorso sabato 20 ottobre è stato inaugurato nella capitale il ViGaMus – The Video Game Museum, il museo interamente dedicato ai videogiochi.
Il Vigamus nasce grazie alla collaborazione di AIOMI (Associazione Italiana Opere Multimediali Interattive), che ha finanziato il museo. All’interno vi sono esposti 54 anni di console e di computer che hanno accompagnato intere generazioni di giocatori fino ai giorni nostri!
Il Vigamus si presenta come uno spazio di 1000 mq suddiviso in varie stanze, ognuna delle quali adibita a uno scopo preciso: una sala conferenze nella quale sono esposti i ritratti delle più importanti personalità videoludiche e dove il team Milestone ha presentato il nuovo World Rally Championship 3, una sala esposizioni dove si trovano alcuni oggetti e console da collezione quali il Simon, il Magnavox Odyssey, l’Atari 2600, i Nintendo Game & Watch od il rarissimo Doom’s Master Disk, ed alcune console più recenti quali XBox, la serie Game Boy Nintendo assieme al GameCube in versione Limited Edition e le console Sony PlayStation!
Da notare anche la presenza del rarissimo Simon (e se non sapete cos’è guardate la foto nella gallery)! La sala è inoltre dotata di 65 pannelli informativi bilingua.
Continuando il nostro percorso si accede invece ad una stanza nella quale è presente una fedele riproduzione su oscilloscopio del celebre Tennis For Two datato 1958, oltre ad una versione “riveduta e corretta” del gioco per Kinect giocabile su maxi schermo. Non manca inoltre un pezzo raro arrivato direttamente dal Giappone: il cabinato originale dello storico Space Invaders!
Infine, poiché il Vigamus non si limita ad essere solo uno spazio espositivo, è stata creata un’aula didattica con ben 15 postazioni computer per gli studenti interessati al mondo del videogioco e grazie alla collaborazione con l’Università Degli Studi di Roma Tor Vergata, verranno anche organizzati convegni e seminari che illustreranno i vari aspetti dei videogames.
Per quanto mi riguarda, l’emozione provata appena messo piede all’interno del museo è stata unica: trovarsi davanti il ritratto di Shigeru Miyamoto (papà di Mario) con quel suo riconoscibilissimo sorriso beffardo e ricordare in un istante tutta l’infanzia passata sui giochi del “Dio del videogioco”, come recitava una didascalia, è stato semplicemente commovente. per non parlare dell’incredibile gioia nel rivedere il Saturn, la sfortunata console a 32 bit di Sega che, in tempi ormai lontani, dovette combattere con lo strapotere della Playstation di Sony (uscendone sconfitta) e che si rivela essere stata la diretta responsabile della mia entrata nel mondo videoludico diventato ormai da tempo una delle mie più grandi passioni!
Per concludere, però, credo di poter affermare che la più grande soddisfazione, al di là del valore intrinseco delle macchine o degli oggetti esposti, sia la concretizzazione del sogno di milioni di giocatori: dare al videogioco il giusto valore che si merita rendendolo di fatto una vera e propria forma d’arte!