STARDUST – Amiga (1993)

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Proprio quando nella prima metà degli anni ’90 la Commodore si accingeva a dichiarare bancarotta (la dipartita vera e propria sarebbe avvenuta nel 1994) gettando nello sconforto più totale gli utenti Amiga, ecco comparire quasi in sordina un gioco all’apparenza molto semplice ma che avrebbe portato scompiglio nella comunità Amiga nei mesi a seguire.
Stiamo parlando di STARDUST, erede simbolico del buon vecchio Asteroids di Atari, che i ragazzi finlandesi della Bloodhouse crearono ed autoprodussero nel 1993 dapprima in versione ECS (Amiga 500/600/2000) ed in seguito, con l’avvento delle macchine a 32 bit Amiga 1200 e Amiga 4000, in versione AGA!
Inutile dire che, con il senno di poi, Stardust si sarebbe trasformato in una sorta di “canto del cigno” della macchina Commodore; un titolo che rendeva finalmente giustizia alla potenza di Amiga dopo anni di conversioni mediocri e giochi che sfruttavano solo un quarto delle capacità della macchina!

Come abbiamo detto Stardust riprende il gameplay dello storico Asteroids elevandolo all’ennesima potenza ed aggiungendovi una grafica stratosferica (ai massimi livelli per l’epoca) ed una giocabilità ben calibrata seppur decisamente ostica anche per i giocatori piu esperti.
La trama è quanto di più scontato ci possa essere e contiene tutti i clichè del classico film o racconto di fantascienza: Il solito scienziato pazzo, un certo Professor Schaumund, ha rapito la principessa Voi Levi mettendo cosi in serio pericolo la sicurezza e la pace della galassia. Il nostro compito, pertanto, sarà quello di sconfiggere il professore ed i suoi scagnozzi intergalattici e portare a casa sana e salva la principessa, riportando la pace nell’impero!
Fin qui potremmo considerare l’introduzione del gioco (durante la quale viene raccontata appunto la trama) una fra le tante viste prima se non fosse per il passaggio cinematografico della nostra astronave (realizzata in Ray Tracing), che va a chiudere la sequenza del testo a scorrimento in pieno stile Star Wars accompagnata da una colonna sonora a dir poco coinvolgente!
E se queste sono le premesse il resto è ancora meglio, ve l’assicuro!
 

INTRO AMIGA 500/600 (ECS)


 

Una volta caricato il gioco ci troveremo davanti alla schermata delle impostazioni nella quale potremo decidere se invertire i comandi della nave durante le sezioni Warp (fra poco vi spiegherò ovviamente di cosa si tratta), gestire le password per poter riprendere il gioco dall’ultima posizione raggiunta e settare il numero di vite a nostra disposizione scegliendo fra 3, 5 o 7 e vi assicuro che, almeno le prime volte, vi serviranno tutte e 7! Effettuate tutte le scelte potremo finalmente cominciare la partita: il gioco si sviluppa lungo 30 stage totali, comprensivi quindi di sezioni speciale e tunnel Warp, a loro volta suddivisi in sei sezioni che andranno affrontate e superate per poter accedere alle altrettante sezioni successive. Nella schermata di selezione sarà indicata per ognuno di esse la difficoltà del livello, i tipi di nemici da affrontare ed i potenziamenti disponibili da raccogliere.
Cominciamo quindi a giocare e subito rimaniamo a bocca aperta, anzi con la mascella a terra: grafica overscan (ovvero campo di gioco più grande di quello effettivamente visibile su schermo) dettagliata e coloratissima nonostante i 32 colori messi a disposizione dal chipset ECS, esplosioni magnificamente realizzate, fluidità eccezionale senza nemmeno un minimo rallentamento neanche nelle fasi più concitate di gioco con moltissimi oggetti su schermo ed asteroidi da distruggere completamente in Ray Tracing!
Ultimo ma non meno importante, il fondale parzialmente animato, ma privo di parallasse, presente in alcuni stage.
 

AMIGA 500/600 (ECS)


 

E mentre siamo intenti ad asciugarci la bava dobbiamo comunque prestare attenzione alla nostra astronave cercando di governarla al meglio per evitarle una collisione distruttiva con i citati asteroidi. Naturalmente, come nel buon vecchio Asteroids, non sarà assolutamente cosa semplice “guidare” a dovere il nostro mezzo a causa dell’eccessiva inerzia di quest’ultimo!
Inoltre gli asteroidi non sono tutti uguali, infatti in base al proprio colore, avremo asteroidi più o meno resistenti: si parte da quello grigio, che risulta essere il più friabile, a quello blu leggermente più duro, continuando con il viola di media durezza per arrivare all’asteroide dorato, in assoluto il più difficile da distruggere. Ognuno di essi, quando colpiti si divideranno in due parti e queste ultime in altrettante parti fino alla completa distruzione; naturalmente ogni asteroide colpito rilascerà bonus diversi che useremo per potenziare la nostra navicella: il bonus P per incrementare i punti, il bonus S per ripristinare in parte il nostro scudo protettivo, il Bonus E per aumentare la velocità della navicella, il Bonus G utilizzato per potenziare l’arma selezionata, il bonus B per dotare l’astronave di utilissime Smart Bomb ed infine i bonus ♥ per il ripristino totale dell’energia dell’astronave ed X che ci regalerà vite Extra!
I livelli vanno superati entro un determinato tempo limite alla fine del quale, qualora non fossimo riusciti a distruggere tutti gli avversari, vedremo comparire un’ulteriore nave nemica che rilascerà mini navicelle in gran quantità con lo scopo di distruggerci definitivamente. Vi assicuro che, se non siamo riusciti a completare il quadro entro il tempo limite, ancora più complicato sarà terminarlo durante questa fase “finale”!
Solo la perdita di numerose vite ed un grande impegno (e pazienza) da parte nostra riusciranno a farci uscire vincitori!
Se riusciremo a passare il quadro accederemo a quello successivo durante il quale, oltre ad aumentare il numero di asterodi e nemici su schermo, aumenterà proporzionalmente anche la difficoltà di gioco. Fortunatamente potremo aumentare la nostra potenza bellica, tramite i power up rilasciati dagli asteroidi o scegliere quale arma utilizzare in determinate sezioni premendo la barra spaziatrice! Una volta superate le sei sezioni dello stage verremo letteralmente “traghettati” alle sei sezioni del secondo stage attraversando il Tunnel Warp citato all’inizio dell’articolo.
E qui viene il bello!

TUNNEL WARP AMIGA 500/600 (ECS)


 

Proprio cosi! Infatti mentre attraverseremo il tunnel a velocità Warp, dovremo sparare ad asteroidi ed altri elementi (alcuni non distruttibili come le mine), realizzati completamente in Ray Tracing, che ci verranno incontro ad alta velocità. Tutto questo realizzato con uno straordinario effetto 3D e di ingradimento degli oggetti che all’epoca fece impallidire persino gli utenti del Super Nintendo (con il suo Mode 7) e del Mega Drive, macchine notoriamente più potenti di Amiga! O almeno questo era quanto si credeva dato che Stardust è la prova concreta che, se messo in sapienti mani, l’hardware Amiga avrebbe potuto competere senza alcun problema con le console Sega e Nintendo!
Il gioco in sé, oltre ad essere un vero capolavoro di tecnica risulta essere molto giocabile seppur complicato almeno nelle prime partite; una volta presa confidenza con i comandi però avremo di che divertirci nonostante non vi sia il supporto per i due giocatori.

Con Stardust i ragazzi finlandesi hanno dimostrato al mondo cosa si poteva tirar fuori da un “semplice” Amiga 500 con 1 MB di Ram se solo si sapeva dove e come mettere le mani! Naturalmente il merito non è da attribuirsi solo a questi ragazzacci ma anche a mamma Commodore, responsabile di aver creato un hardware assolutamente all’avanguardia per l’epoca ed in grado di competere con macchine ben più potenti (anche se le cose poi non sono effettivamente andate così).

NOTA: Un anno dopo, nel 1994, la BloodHouse approfitta del rilascio delle macchine a 32 Bit con chipset AGA (Amiga 1200,4000 e CD32) per pubblicare la versione ipervitaminizzata del proprio titolo.
Con il nome di SUPER STARDUST viene quindi pubblicato il sequel e nulla fu più come prima: fondali a 256 colori, grafica completamente in Ray Tracing con tanto di video introduttivo anch’esso in RT, sezione Warp Tunnel con parallasse multistrato ed altre chicche che andremo ad approfondire in un prossimo articolo dedicato!
 

AMIGA 1200 (AGA)


 

AMIGA 1200 CON COPROCESSORE MATEMATICO 68882 (AGA)


 

AMIGA CD32 (AGA)


 

In conclusione mi sento di affermare che se tutte le software house avessero sviluppato titoli tecnicamente validi come Stardust, ed avessero considerato Amiga come una vera macchina da gioco e non come una semplice macchina per far soldi (senza quindi considerare la qualità dei titoli prodotti tanto “E’ un gioco Amiga quindi venderà in ogni caso”), allora credo proprio che oggi, affiancato alle macchine Apple, Microsoft, Sony e Nintendo, avremmo avuto un grande Amiga!

E nessuno potrà farmi cambiare idea!

©Copyright 2009 – 2023 by Retrogaming Planet – Robert Grechi
 

Autore: Robert Grechi

Nato nel 1977 ho vissuto in prima persona la nascita dei videogames fin dal lontano 1982, anno in cui entro in possesso di uno splendido Colecovision e con il quale comincio la mia “carriera” videoludica! Da allora è stato un susseguirsi di Home Computer e Console che hanno ampliato ulteriormente l’interesse per i videogiochi al punto da aprire, nel mese di Luglio 2009, il blog Retrogaming Planet interamente dedicato al mondo videoludico anni ’80 – ‘ 90!

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