Hackers = Pirati informatici! Ma e’ davvero cosi?
Nell’immaginario collettivo la figura dell’hacker e’ vista come colui che passa il proprio tempo chiuso in casa davanti ad un pc a studiare come penetrare illegamente nei sistemi informatici protetti di banche ed affini o come “craccare” un programma per renderlo utilizzabile senza acquistare la copia originale!
Se analizziamo, pero’, la definizione enciclopedica di hacker possiamo vedere che le cose non stanno affatto in questo modo:
- HACKER
- Persona che si diverte ad esplorare i dettagli dei sistemi di programmazione e come espandere la loro capacità, a differenza di molti utenti, che preferiscono imparare solamente il minimo necessario.
Ora vi riporto integralmente l’editoriale di un noto hacker apparso sul numero 188 di Hacker Journal che risponde definitivamente alla domanda del titolo:
“Non è per darmi delle arie. Non è perchè mi considero speciale. Io faccio parte di una elite di persone la cui selezione è durissima e inizia fin dall’infanzia. Non dovrebbe stupirti: se stai leggendo questo testo significa che ne fai parte anche tu. Noi siamo quelli che da piccoli smontavano qualsiasi oggetto in pezzi minuti perchè volevano capirne il funzionamento. Siamo gli stessi che non vogliono sentir parlare di roba preconfezionata: il divertimento non sta nell’utilizzo ma nella creazione.
Siamo quelli che considerano il Lego come un sistema di prototipazione, che pensano che gli installer siamo comode scorciatoie ma se mancassero sarebbe lo stesso. Siamo quelli che non si accontentano mai di sapere qualcosa: vogliono scavare in profondità, arrivare a comprendere qualsiasi genere di meccanismo. Siamo quelli che pensano che tutto si può riciclare e riutilizzare perchè con il software facciamo esattamente questo: non buttiamo mai nulla perchè non si sa mai che torni utile tra un po’.
Per questo affermo che siamo una elite: a fronte di un mondo in cui la conoscenza superficiale delle cose, di qualsiasi cosa, è vista come la normalità, quasi come un pregio, noi non ci accontentiamo mai. Abbiamo sempre dentro quella voce che ci spinge ad immaginare di usare qualcosa per scopi diversi da quelli previsti, che ci invita a guardare oltre la confezione e a giudicare ogni prodotto smontandolo pezzo per pezzo. Non sappiamo tutto di tutto e questa è, in fondo, la nostra fortuna: ogni giorni ci spingiamo un po’ più in là e la maggior parte di noi abbandona qualcosa quando si rende conto di conoscerla troppo, quando conosce troppi dettagli.
Siamo grandi bambini curiosi che ridono di chi si ferma alla superficie di un mondo che è fatto di dettagli tutti da scoprire“.
Secondo il mio modesto parere questo testo esprime splendidamente il vero “essere hacker” nel senso piu’ ampio del termine! E voi come vi considerate? Semplici appassionati di computer, pirati informatici o hacker?
Lasciate pure commenti sotto al post, sono davvero curioso di sapere come la pensate!