Un prodotto che ha suscitato molto interesse da parte dei videogiocatori più appassionati è stato senza dubbio il RUMBLE PAK, dispositivo ad interfaccia aptica messo in commercio da Nintendo nel 1997 inizialmente per Nintendo 64 ed in seguito per Nintendo DS e DS Lite, che esercita, in modo interattivo, degli stimoli (sottoforma di vibrazione) inducendo percezioni tattili durante una sessione di gioco.
Il dispositivo si introduce nello slot per le cartucce di memoria del controller del Nintendo 64 e funziona con due batterie AAA. In parole povere esso emette delle vibrazioni, differenti in quanto ad intensità in base alla situazione di gioco, dando maggiore intensità all’esperienza video ludica: sparare, scontrare il proprio veicolo contro un muro o ritrovarsi nel bel mezzo di un’esplosione, non è mai stato tanto coinvolgente!
Il primo titolo a supportare il Rumble Pak è stato Star Fox 64, gioco con il quale la periferica veniva inizialmente venduta in bundle. Qualche mese più tardi, però, Nintendo decise di venderla separatamente dando la possibilità a qualunque giocatore (anche non appassionato di giochi come Star Fox) di apprezzarne le potenzialità.
Per l’occasione venne creata un’edizione speciale di Star Fox 64:
Successivamente Nintendo ha sviluppato un Rumble Pak anche per le proprie console portatili Nintendo DS:
…e DS Lite:
Il dispositivo in versione portatile venne sfruttato inizialmente con Metroid Prime Pinball, uscito nel 2006 in Giappone e nel 2007 in Europa: grazie alla vibrazione dell’intero DS, ad ogni rimbalzo della Morfosfera di Samus Aran, il gioco risultava decisamente più intenso e coinvolgente oltre ad aumentarne il divertimento intrinseco!
Sicuramente il Rumble Pak è stato solo un accessorio o un’aggiunta, che dir si voglia, secondo alcuni utenti evitabile e da molti altri evitata, ma in realtà quel tremolio era molto più di una semplice vibrazione! Era una realtà…una sensazione…il sintomo del dolore: il nemico ci aveva colpito in pieno!
Concludendo possiamo dire che il Rumble Pak, nella sua semplicità (in fin dei conti offriva solo una semplice vibrazione che non influiva sulla qualità del gioco o nel modo di approcciarsi ad esso), riusciva aggiungere più “profondità” ai giochi che lo supportavano grazie ad un maggiore coinvolgimento del giocatore che aveva la fortuna di utilizzarlo.
Per lo stesso motivo l’idea partorita da Nintendo è diventata negli anni tanto importante da essere utilizzata come standard (e con successo) anche nei controller attuali. Inutile dire che giocare i titoli odierni (ad esempio giochi automobilistici) utilizzando controller privi di vibrazione, la sensazione di coinvolgimento non è la stessa!