E’ curioso notare come molti giocatori di vecchia data (quindi il sottoscritto e’ chiamato in causa) siano rimasti legati alle macchine con le quali hanno mosso i primi passi nel mondo informatico e videoludico al punto da non provare quasi nessuna emozione davanti alle ultime meraviglie tecnologiche come PS3 e XBox 360, tanto per citarne alcune.
Molti di noi all’epoca (e qui si parla dei primi anni ’80) hanno avuto la lungimiranza di conservare tutte le macchine che mano a mano compravano mentre altri (tra i quali il sottoscritto) le hanno rivendute per comprarne altre o addirittura buttate perche’ guaste senza rendersi conto del valore, se non altro affettivo, che avrebbero accumulato nel tempo!
Ora siamo tutti qui ricomprarle su EBay o nei mercatini dedicati…
Citare le macchine “che bisogna assolutamente avere” puo’ rivelarsi complicato se parliamo di console ma diventa al contrario semplicissimo nel caso degli Home Computer!
In ordine di importanza potremmo dire (secondo il mio personale parare, ovviamente):
- Commodore 64
- Amiga 500/1200
- ZX Spectrum
Credo nessuno possa smentirmi…questi sono dati di fatto! Pero’ molte persone non sanno che prima del Commodore 64 la “Grande C” ha prodotto due macchine che, pur non avendo bissato il successo di quest’ultimo, possono ritenersi assolutamente storiche e meritevoli di un posto nel nostro “Museo Videoludico” privato!
Sto parlando del Commodore Vic 20 e Commodore 16 ed e’ proprio di quest’ultimo che vorrei parlarvi oggi (per il Vic20 troverete uno speciale a breve qui su Retrogaming Planet!).
Nell’anno di grazia 1983 (che fu, paradossalmente, anche l’anno della famosa crisi del settore videoludico cominciata con il flop assoluto di E.T. per Atari 2600…ma questa e’ un’altra storia!) la Commodore aveva in catalogo il sopracitato Vic 20, macchina molto economica e limitata tecnicamente e il fratello maggiore Commodore 64, piu’ costoso ma ben piu’ potente che si guadagnera’, circa 15 anni dopo, la palma di home computer piu’ longevo della storia!
Le aziende concorrenti cominciavano pero’ ad offrire macchine di media potenza a prezzi concorrenziali e Commodore, per stare al passo e non perdere una grossa fetta di mercato, dovette adeguarsi proponendo la cosiddetta Linea 264 composta dall’introvabile Commodore 116, il Commodore 264 in seguito ribattezzato Plus/4 ed infine il Commodore 16!
I computer di questa linea a basso prezzo, oltre ad essere piu’ economici da produrre, erano accompagnati da una versione aggiornata (la versione 3.5 che offriva circa 50 comandi aggiuntivi) del Basic presente sul Commodore 64 (versione 2.0) e dotati di un numero superiore di colori non sfruttati pero’ dagli ingegneri Commodore che, per ridurre i costi di produzione, semplificarono all’osso la circuiteria della scheda madre impedendole di gestire al meglio le potenzialita’ grafiche e sonore della macchina! Inoltre il Commodore 16 disponeva appunto di soli 16K di memoria Ram (di cui solo 12 KB circa realmente utilizzabili dai programmatori ma espandibili fino a 64K internamente) ed era dotato di connettori proprietari quindi risultava essere assolutamente incompatibile con le periferiche per Commodore 64 e Vic 20.
Questi inconvenienti portarono ad una fine prematura della macchina e della Linea 264 in generale, soprattutto in America dove il Commodore 16 rimase in commercio meno di un anno mentre in Europa le cose andarono relativamente meglio grazie ad una politica prezzi davvero aggressiva!
Dopo poco tempo comunque anche in Italia l’interesse per la “macchina nera” calo’ drasticamente e fu in quel momento che Commodore decise di interrompere la produzione europea della Linea 264 per praticare un abbassamento di prezzo del C64 e rendere il nascente Commodore 128 il modello di punta del catalogo!
Il Commodore 16 ospito’ anche molti giochi alcuni davvero ben fatti, altri meno, ma la lentezza nei caricamenti dovuta alla scarsissima memoria ram e le limitazioni del sistema unite all’incompatibilita’ con le periferiche per C64 misero definitivamente la parola FINE alla macchina riservandole di diritto un posto nell’Olimpo degli Home Computer storici da collezionare e conservare!
Qui sotto avrete un assaggio di cosa significasse giocare con C16 a quei tempi:
Inutile dire che presto anche questo gioiellino entrera’ a far parte della mia collezione personale Commodore andando ad affiancarsi al Commodore 64 e all’Amiga 1200!
Vi ricordo che per le specifiche tecniche dettagliate del Commodore 16 potrete consultare Wikipedia a questo indirizzo.
Le foto presenti nell’intervista appartengono ai rispettivi proprietari indicati sulle foto stesse!
PS: a questo indirizzo potrete sfogliare virtualmente il manuale del Commodore 16