SPACE QUEST: THE SARIEN ENCOUNTER – PC (1986)

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A cura di Luca “TEX” Tessitore
 

La Sierra On-Line dopo averci deliziato con le avventure del prode Sir Graham (King’s Quest), dello sfigato playboy Larry Laffer (Leisure Suit Larry) e dell’agente Sonny Bonds (Police Quest), ci regala la sua prima avventura fantascientifica “tridimensionale” (il virgolettato è d’obbligo in quanto il senso prospettico è ottenuto scalando gli sprite in movimento…è tutto piatto come una tavola!): Space Quest: The Sarien Encouter.


 

Protagonista del gioco è Roger Wilco, spazzino galattico in servizio sulla nave spaziale Arcada. Il gioco inizia con il nostro alter-ego intento a dedicarsi alla sua attività preferita: sonnecchiare imboscato nello sgabuzzino delle scope. Il meritato riposo viene interrotto bruscamente, dall’acuto suono dell’allarme di bordo. Scapicollatosi fuori dall’angusto locale, il “solerte” Roger si accorge, ben presto, che la nave è stata attaccata dei malvagi Sarien i quali, dopo aver ucciso tutti i membri dell’equipaggio, si sono impossessati del prezioso Star Generator.
Con tale dispositivo nelle loro mani gli spietati alieni saranno ben presto in grado di piegare l’universo al proprio volere! Dopo un primo momento di smarrimento il nostro eroe si rende conto che spetta a lui l’arduo compito di salvare l’universo dalla minaccia della sottomissione. I buoni propositi sono però messi in discussione dai Sarien che, prima di abbandonare la nave, hanno ben pensato di attivare l’autodistruzione…Restano quindi pochi minuti prima che la nave salti in aria stroncando sul nascere l’eroica impresa dell’impavido Roger.
Qui inizia l’avventura che ci porterà, dopo una rocambolesca lotta contro il tempo per fuggire dall’Arcada prima della detonazione, ad esplorare il pianeta Kerona ed infine, dopo aver raggiunto la nave madre, a porre fine alle ambizioni di conquista dei Sarien.

Come nei più classici giochi d’avventura il gameplay si articola in fasi esplorative, in cui muoveremo il nostro personaggio nelle varie ambientazioni per raccogliere indizi ed oggetti, e fasi in cui saremo costretti a spremerci le meningi per risolvere gli enigmi che i programmatori hanno sparso qua e là per rendere il nostro compito ancora più arduo.
Per spezzare la monotonia i signori di Sierra hanno inserito delle sequenze action che metteranno alla prova la nostra prontezza di riflessi: ad esempio, ad un certo punto del gioco, per attraversare il deserto di Kerona, dovremo metterci al comando di uno Skimmer (una specie di hovercraft) evitando le rocce e le buche che ci sbarrano il cammino (non so voi, ma a me ricorda tremendamente uno dei livelli di Super Return of the Jedi per SNES… che i programmatori di Sculptured Software siano stati fans delle avventure Sierra in gioventù?).

Il sistema di controllo prevede l’utilizzo delle frecce direzionali per muovere il personaggio all’interno degli scenari, l’interazione con l’ambiente e gli oggetti è invece demandata all’utilizzo della linea di comando, tramite cui potremo inserire brevi frasi che descrivono l’azione che il nostro alter-ego dovrà eseguire.
Il parser (l’interprete dei comandi, croce e delizia degli avventurieri anni ‘80) non è molto evoluto, pertanto il più delle volte saranno sufficienti frasi del tipo verbo-oggetto (climb ladder, push button, ecc) per impartire i comandi desiderati.

Dal punto di vista estetico siamo su ottimi livelli (almeno per i tempi): pur essendo un po’ cubettosa, la grafica svolge perfettamente la sua funzione e, se consideriamo che fino all’uscita delle avventure Sierra il genere era dominato dagli adventure testuali, è tutto grasso che cola!!!
Il sonoro invece è limitato ad una semplice musichetta durante l’introduzione e qualche effetto sonoro nel corso del gioco… Un po’ poco ma, considerate le limitate capacità del PC Speaker, basta ed avanza.

Prima di lasciarvi alla valutazione vi invito, nel corso del gioco, a prestare attenzione alle innumerevoli chicche inserite dagli sceneggiatori qua e là: ad esempio il concerto dei Blues Brothers nel bar di Kerona o la sede del venditore di astronavi usate che ricorda tremendamente la casa di Luke Skywalker su Tattoine!

Space Quest_1

AGI – Adventure Game Intepreter

King’s Quest, la prima avventura Sierra, può essere considerata la prima maxi produzione nella storia dei videogiochi. Necessitò infatti di diciotto mesi di sviluppo, un team di sette persone e 700000$ di investimento! Lo sviluppo dell’avventura fu così “travagliato” poichè, parallelamente ad essa venne realizzato l’engine AGI (Adventure Game Interpreter), motore che permise a Sierra di realizzare in modo più semplice e veloce le sue seguenti produzioni.

L’AGI è a tutti gli effetti una macchine virtuale fatta di oggetti grafici (statici, come gli sfondi, ed animati) e script che regolano lo svolgimento del gioco. Ad onor del vero la Infocom, già nel 1979, realizzò la Z-machine, macchina virtuale per l’esecuzione delle sue avventure testuali. A Sierra il merito di aver dato a questa intuizione una nuova dimensione (la stessa strada sarà seguita, più avanti, da un’altra blasonatissima casa produttrice di avventure interattive… e chi “capisce” di avventure ha già capito di chi sto parlando! SCUMM vi dice niente?).

Sfruttando il gioco l’engine AGI, convertire quest’ultimo, implica portare tutti i giochi. basati su di esso, su altri sistemi. Grazie a questa peculiarità, il gioco fu quindi convertito per Apple II, Macintosh, Amiga e Atari ST:

ATARI ST

AMIGA

 

Per concludere un must per gli amanti dei giochi di avventura; a prima vista non regge il confronto con i capolavori che verranno, ma si merita in ogni caso una chancé, se non altro per aver dato origine (con i suoi illustri predecessori) ad un nuovo modo di concepire gli adventures.
Un ottima avventura, che vi regalerà momenti di sano divertimento, e degno capostipite di una serie di successo!

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Autore: Robert Grechi

Nato nel 1977 ho vissuto in prima persona la nascita dei videogames fin dal lontano 1982, anno in cui entro in possesso di uno splendido Colecovision e con il quale comincio la mia “carriera” videoludica! Da allora è stato un susseguirsi di Home Computer e Console che hanno ampliato ulteriormente l’interesse per i videogiochi al punto da aprire, nel mese di Luglio 2009, il blog Retrogaming Planet interamente dedicato al mondo videoludico anni ’80 – ‘ 90!

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