“Here’s The Bacon For The Slicer!”
Tra le cose belle di essere retrogamer, c’è quella di essere ricorrentemente smentito, sorpreso e conquistato dalle sorprese che il passato riserva. Un po’ come nella musica o nella cinefilia, c’è sempre quel qualcosa che è rimasto in sospeso, che non è stato mai calcolato troppo, quel “un giorno ci ritorno sopra” (e poi passano i decenni). Oppure, semplicemente, la svista, l’insondato, la completa ignoranza dell’esistenza di questo o quel gioco. Qui non ci si bea del proprio sapere, anzi… Qui si condividono esperienze, esperienze piacevoli, di meraviglia anche su scoperte fatte, magari parlando di qualcosa di nemmeno così raro o nascosto dal tempo, se vogliamo!
E la mia meraviglia è stata la scoperta, non troppo tempo fa, in un mercatino di Roma, di questo sorprendente piccolo giochino a sua volta porting di un gioco arcade edito dalla Jaleco nel lontano 1987 prevalentemente per il mercato nipponico: Butasan aka Mr. Pigaka Butasan: Pig’s and Bombers, da noi conosciuto meglio come PSYCHO PIGS UXL, conversione per varie macchine ad opera della US Gold e sviluppato dalla Software Creations nel 1988.
BUTASAN – Arcade (1987)
Trama e gameplay si fondono fra loro, in quanto non esiste alcun espediente narrativo che giustifichi gli eventi del gioco, quindi nessuna vendetta da compiere o personaggio da liberare dalle grinfie di chissà quale temibile nemesi. Solamente, come il titolo suggerisce, controlleremo il nostro bel maialozzo in una specie di gioco a là Smash TV ante-litteram su uno schermo dove sono presenti altri maiali/opponenti e dove sono posizionate numerose bombe contrassegnate da numeri che altro non sono che i secondi rimanenti al conto alla rovescia prima dell’esplosione. Il nostro eroe (!?) dovrà raccogliere queste bombe e lanciarle contro gli altri suini: cosi facendo partirà il conto alla rovescia e conseguente esplosione che farà schizzare i maiali fuori dall’area di gioco! E così via per il resto degli stage successivi, con diverse configurazioni di livello e di nemici, intervallati da livelli bonus nei quali si dovranno letteralmente schiaffeggiare altri maiali mentre sbucano da tane/buche. Va sottolineato come ci sia stata solo una parziale occidentalizzazione del gioco originale, in quanto un elemento weird tipicamente nipponico come il livello poc’anzi citato sia stato mantenuto identico all’originale.
Ovviamente i nemici, schizzando letteralmente fuori dallo schermo, rilasceranno sovente qualche bonus a nostro vantaggio, come quello per far cadere gli altri sfidanti in un temporaneo stato di sonno, per farci raddoppiare la nostra velocità d’azione oppure per far detonare in una sola volta gli altri porcelli. L’azione ed il gameplay sono decisamente frenetici e questo è dovuto anche ad una piacevole e, solitamente considerato elemento a sfavore, sensazione di chaos per via dei molti elementi/sprite sullo schermo, che viene a creare situazioni dove non è insolito fregarsi da soli e rimanere vittime dei propri lanci dinamitardi! Ancor di più la confusione sale con il secondo giocatore in contemporanea, ma viceversa elemento di ulteriore divertimento. Inoltre, durante l’azione, ci saranno le incursioni di altri suini che implementano l’arsenale rilasciando altri ordigni.
COMMODORE 64
Come l’arcade, la versione venuta in mio possesso (per C64), risulta né più né meno graficamente intatta, mostrando un gameplay perfettamente riportato dalla macchina da bar, con sprites simpaticissimi e tondeggianti e ben animati, musiche ad opera nientemeno di Sua Santità Tim Follin (qui col fratello Geoff) con tanto di suoni che si rifanno ai grugniti nel tema principale.
L’atteggiamento “maialoso” dei protagonisti con la loro goffa andatura è presente in tutte le versioni, dove il gameplay semplice e diretto e l’efficacia estetica affidata solo agli sprites principali e le loro azioni, ne hanno fatto un prodotto valido per tutte le conversioni rilasciate, avendo così degli ottimi porting per tutte e tre le versioni home computer, ossia Amstrad CPC, MSX e Commodore 64. La prima versione è forse quella un po’ più veloce e fedele al gioco originale e condivide con la versione MSX, il grafico Pete Cough e un comparto sonoro molto simile all’arcade. La versione C64, invece, differisce esclusivamente per la presenza di qualche tema musicale un po’ più pimpante, il coding di Micheal Ager e la grafica di Wayne Blake (presente pure nella versione Amstrad), mentre sono assenti l’intro del gioco con i maiali che s’inseguono, la dimostrazione del gameplay e i solchi lasciati dalle bombe. Viceversa non mancano le presentazioni di ogni singolo suino con le rispettive peculiarità.
AMSTRAD CPC
MSX
Nonostante la buona qualità, Zzap! all’epoca lo congedò con un effimero 60% di rating, in parte dovuto al gioco (ricordiamo, in stile prettamente nipponico in un’epoca dove non c’era molta diversificazione del mercato mondiale videoludico) e in parte alla sua ripetitività. Quello che appare chiaro all’apparenza è di trovarsi di fronte a quella che oggi chiameremmo una “Killer app“. Nello specifico, al pari di un pilastro della storia videoludica come Tetris, si può tranquillamente declinare anch’esso in un contesto più attuale quale quello degli smartphones e dei tablets per i quali la sua configurazione semplice, graziosa e di facile presa ne farebbero un prodotto tutt’oggi attualissimo e boombastico (eheheheh!).
Ah, googlate il gioco e troverete facilmente la sua pubblicità dell’epoca: tra presa in giro e corruzione di innocenti videogamers!
UPDATE
Dopo varie ricerche vorrei anche segnalare la presenza di un’ottima conversione di Psycho Pigs UXB anche per il piccolino di casa Sinclair, ovvero lo ZX Spectrum:
Personalmente ritengo questa versione davvero ben fatta: certo è presente l’immancabile effetto Colour Clash, ormai ben noto a tutti i fan Sinclair (ma finalmente risolto con l’avvento del NIRVANA Engine…), ma se consideriamo la buona grafica, seppur monocromatica, senza rallentamenti nemmeno in presenza di numerosi sprite e l’ottima sezione audio davvero caratteristica, possiamo affermare senza ombra di dubbio di trovarci davanti ad un titolo che ogni “Spectrumista” dovrebbe provare!
Invito tutti i lettori di Retrogaming Planet a leggere l’articolo segnalato di seguito (corredato da relativo video dimostrativo) nel quale il buon Stefano Paganini di ARCHEOLOGIA INFORMATICA spiega e mostra in dettaglio le capacità del NIRVANA Engine:
LEGGI L’ARTICOLO SU ARCHEOLOGIA INFORMATICA
Robert “RGP” Grechi