E’ opinione comune, condivisa anche dal sottoscritto, che il seguito di un bel gioco non sia mai all’altezza dell’originale. Per quanto tecnicamente più valido, esso risulta spesso mancante di quell’effetto sorpresa che ci ha ha fatto sobbalzare sulla sedia la prima volta, e se anche ci buttiamo lo stesso a capofitto nell’utilizzo e magari ci divertiamo anche, le sensazioni saranno sempre, come dire, mediate dal fatto che in parte sappiamo già cosa sta per apparire davanti ai nostri occhi.
Come per tutte le cose, però, esistono le eccezioni ed infatti oggi parleremo proprio di una di queste…
In origine, precisamente nel 1983, la Epyx pubblicò un gioco arcade di guida per Colecovision e per Commodore 64, dal nome un po’ particolare: PIT STOP.
Il successo di questo gioco convinse la casa americana a proporne, qualche anno più tardi, un seguito (chiamato, naturalmente, Pit Stop II) che portò alcune interessanti novità nel genere arcade automobilistico e che, col senno di poi, risultò essere uno dei migliori esempi di giochi di corsa dell’intera produzione per Commodore 64.
COMMODORE 64
La peculiarità di questo gioco, come il nome stesso lascia intendere, è la possibilità di sostare ai box per il rifornimento di carburante ed il cambio delle gomme: ciò diventa assolutamente necessario nei livelli di difficoltà più elevati, nei quali il nostro mezzo consuma parecchia benzina ed usura molto i pneumatici, sia guidando che (e soprattutto) nei contatti gomma contro gomma con le auto avversarie.
Il nostro cockpit indicherà quanto carburante abbiamo ancora nel serbatoio, mentre lo stato di usura delle gomme verrà rappresentato da una riga colorata sulle stesse: quando la riga diventerà bianca, rischieremo seriamente la foratura con conseguente fuoriuscita di strada o fine della corsa.
Il tal caso dovremo dirigerci quanto prima ai box, dove potremo effettuare il rifornimento ed effettuare il cambio gomme, manovrando e guidando i meccanici. Ovviamente la velocità e la precisione dei movimenti sono essenziali, e non è raro assistere, come nella Formula Uno moderna, a sorpassi che si verificano proprio ai box.
La principale novità di questo seguito rispetto al primo Pit Stop, è però rappresentata dalla possibilità di giocare con un amico su un unico televisore, utilizzando la modalità Split Screen, una vera novità per l’epoca almeno nei giochi di guida… infatti questa modalità, prima di Pit Stop II era stata utilizzata, parlando del Commodore 64, solo da Ballblazer della LucasFilm! Il gioco di guida diventa quindi una sfida uno contro uno come un qualsiasi gioco sportivo ma la longevità aumenta in modo esponenziale, a patto ovviamente di avere la fortuna di poter sfidare un avversario di pari livello…
Il titolo Epyx risulta graficamente ben fatto e, seppur negli ultimi anni di vita del Commodore 64, siano usciti giochi arcade in grado di sfruttarne molto meglio le capacità tecniche, Pit Stop 2 riesce comunque a difendersi egregiamente se paragonato a questi titoli più recenti!
Il gioco è stato oggetto di parecchie conversioni, anche per piattaforme europee che negli States non hanno avuto grande diffusione ma, come capita spesso in queste occasioni, il risultato non è stato all'”altezza” del valore dell’originale, anche tenendo conto delle limitazioni hardware di computer e console spesso meno potenti del Commodore 64.
APPLE II
Lento, poco colorato, e scattoso. Tre caratteristiche di Pit Stop 2 per Apple II che rendono l’idea di una conversione fatta piuttosto male. I bolidi di formula uno sembrano dei camion visti di spalle, i colori latitano ed il sonoro è composto da una sorta di cicalino che entra in funzione solo nei contatti tra le vetture.
ATARI Xl/Xe
Conversione piuttosto frettolosa e non particolarmente riuscita: lo scrolling è poco fluido e poco veloce, le auto sono peggiorate graficamente peggio rispetto a quelle della versione per Commodore64, ed la soundtrack risulta essere una sola ed unica pernacchia, anzi due pernacchie in coro quando si gioca in split screen. Se siete curiosi poi, potrete andate a vedervi anche il primo Pit Stop per Atari 8 bit: le soste ai box sono fatte enormemente meglio!
Pit Stop II si è focalizzato sullo scontro tra umani alla guida di bolidi da corsa, cosa che negli arcade di guida casalinghi precedenti non era mai stata considerata, e lo ha fatto aggiungendo la possibilità di vedere due schermate di gioco sullo stesso televisore. Un trucchetto che, in seguito, molti altri hanno utilizzato nei propri giochi e che ha smesso di essere utile soltanto quando, grazie ad Internet, le sfide si sono portate su un livello planetario e non solo locale.
Se il gioco in sé, però, fosse stato scadente anche questa bell’idea sarebbe finita nel dimenticatoio… Invece Epyx ha mostrato ancora una volta i muscoli ed ha confezionato un prodotto in grado di divertire (e tanto), chiunque adora i motori ed i giochi di guida arcade.
Tutto questo, però, a patto di giocare l’originale: diversamente da quanto solitamente accade, qui non ci sono conversioni valide ed altre meno, ci sono solo le queste ultime; Pit Stop II su Atari 8 bit e su Apple II infatti non rendono affatto giustizia a computer potenti e validi, in grado di sfornare ottimi giochi invece di simili nefandezze.
Ed inoltre tutte le volte che rivedo questi giochi, mi chiedo per quale motivo la Epyx si sia intestardita a voler produrre a tutti i costi anche hardware (Epyx, infatti, ha realizzato e venduto anche l’Epyx FastLoad, un’espansione per Commodore 64 in grado di aumentare la velocità di caricamento dei videogiochi, e nel 1986 cominciato lo sviluppo di una console portatile chiamata Handy”. Causa mancanza di fondi, però, il progetto viene ceduto all’Atari che lo porterà a termine con il nome di…Atari Lynx!): noi collezionisti abbiamo sì goduto dell’Atari Lynx ma proprio grazie (o a causa) di questo progetto, Epyx è andata a gambe all’aria facendo perdere a tutti i videogiocatori la possibilità di vedere ancora all’opera un gruppo capace di sornnare ottimi giochi quali il qui rencesito Pit Stop II, Impossible Mission o Summer Games.
E scusate se è poco…