NOTA: TUTTE LE INFORMAZIONI CONTENUTE NEL PRESENTE ARTICOLO, RELATIVE GLI ESORDI DI IVAN VENTURI, SONO TRATTE DAL SUO BLOG PERSONALE www.farevideogiochi.it
L’italia, campione in carica, è appena uscita da un disastroso Mondiale messicano (eliminata agli ottavi di finale dalla Francia per 2-0) vinto dall’Argentina; il settore videoludico, ripresosi da qualche anno dalla crisi del 1983, vede protagoniste le nuove console giapponesi che promettono faville mentre in Italia ed Europa il Commodore 64 vive uno straordinario periodo caratterizzato da moltissimi giochi magnificamente realizzati…Periodo che si concluderà quasi dieci anni più tardi!
E’ proprio in questi anni che un giovane giornalista, Francesco Carlà (di cui trovate una succosa intervista cliccando QUI), appena laureato al DAMS di Bologna con una tesi sui videogiochi e già autore di numerosi articoli su una nota rivista d’informatica dell’epoca, McMicrocomputer, decide di fondare una software house (la prima in Italia) per sviluppare giochi su Commodore 64: Simulmondo.
Complice un giovane ma promettente Ivan Venturi in qualità di unico programmatore, la società inizialmente costituita da Carlà, Riccardo Arioti, Federico Croci (fondatore del sito Tilt.it dedicato ai flipper) e Venturi, apre i battenti in quel di Bologna pubblicando come primo gioco una simulazione di bocce: Bocce per C64 .
Questo gioco rende Simulmondo la prima software House italiana ad aver pubblicato un gioco realizzato in Italia consegnando Ivan Venturi alla storia come programmatore C64 prima e Direttore di Produzione di Simulmondo dopo.
Facciamo però un passo indietro per andare a vedere come si è arrivati alla realizzazione di un gioco sulle bocce…
Come abbiamo detto Carlà da tempo meditava di mettere in piedi una software house per la realizzazione di videogiochi (in pochi sanno che oltre ad essere un ottimo giornalista era, e credo sia tuttora, un grande appassionato di musica e videogames, dei quali conosce, vita morte e miracoli nonchè esperto di informatica e nuove tecnologie) ed ovviamente la macchina sulla quale puntare non poteva non essere il Commodore 64, ai tempi vero e proprio sogno di ogni videogiocatore, dalla quale chiunque (se dotato delle conoscenze necessarie ovviamente) poteva tirare fuori ottimi giochi senza scomodare grafici e musicisti! In pratica era ancora possibile realizzare un videogioco completo da soli. Le idee c’erano ma mancava la materia prima, ovvero una persona in grado di realizzare videogames!
Un paio di anni prima della fondazione di Simulmondo però Carlà conobbe, grazie ad un amico comune, un giovane programmatore autodidatta dotato di una smisurata tenacia nonchè abilità nella programmazione della macchina Commodore!
Il nome del giovane programmatore era Ivan Venturi.
Nel primo incontro fra i due, nonostante il gioco presentato da Ivan fosse decisamente “acerbo”, Carlà comprende le potenzialità del giovane programmatore e lo sprona a realizzare qualcosa di più appetibile e tecnico che potesse competere con i giochi già in commercio all’epoca. Ivan torna a casa con il morale sotto le scarpe ma con l’intenzione di dimostrare a Francesco quanto vale.
A testa bassa comincia quindi a lavorare a Columbus Race, un nuovo videogioco che “…avrebbe visto un redivivo Cristoforo Colombo alle prese con la conquista dello spazio a capo della flotta di astronavi madri composta dalla Pinta, la Nina e la Santa Maria” (Dal blog di Ivan Venturi), pregustando fin da subito la possibilità di trasformare la propria passione in un lavoro nel caso Carlà lo avesse apprezzato!
Con Columbus Race infatti Ivan si sarebbe dovuto presentare nuovamente a Francesco per dimostrare definitivamente le proprie capacità di programmatore ed ideatore di videogiochi ma, per realizzare un videogame davvero degno di tale nome, avrebbe dovuto programmarlo in linguaggio macchina. Con l’aiuto del fratello e di un amico comune (Stefan Roda) Ivan apporta modifiche su modifiche alla grafica e al gameplay fino a quando, floppy alla mano, torna da Carlà che rimane stupito dai progressi fatti dal giovane a pochi mesi dal primo incontro.
Finalmente la realizzazione del Simulworld non era più un sogno!
Columbus Race nel frattempo si evolve anche grazie ai suggerimenti di Carlà ma alcune vicende personali di Ivan e l’inizio dell’attività in Simulmondo portano i due ad accantonare il gioco. Proprio in questo periodo Ivan fa visita a Francesco che da poco ha stretto un accordo di collaborazione con la ItalVideo, un’azienda di videoproduzione e duplicazione nelle vicinanze di Bologna, che pubblicherà il primo vero gioco dell’azienda bolognese: Bocce.
Chi poteva quindi realizzare tale gioco se non Ivan Venturi? Detto fatto!
Inizialmente il giovane programmatore viene colto dallo sconforto (insomma realizzare un gioco di bocce non era proprio il suo desiderio più grande) ma pian piano capisce che questa è un’occasione unica da non farsi assolutamente sfuggire. Non conoscendo assolutamente nulla di quello che è da sempre considerato uno sport per anziani si documenta a fondo e passa giorni interi a reperire informazioni fino a quando capisce che studiare le regole di gioco non è sufficiente a garantire un’accurata simulazione che prevede fra le altre cose anche l’individuazione delle varie traiettorie delle bocce nonchè la fisica dei rimbalzi.
Un’altra persona, forse meno motivata, avrebbe abbandonato tutto ma Ivan, che di tenacia ne ha da vendere, decide di studiare, in anticipo rispetto agli studi che sta svolgendo, la trigonometria che gli permetterà di simulare correttamente la direzione delle bocce nelle varie fasi di gioco!
Comincia cosi a realizzare il codice, la grafica e le musiche riuscendo a completare il tutto in pochissimo tempo!
Dal blog di Ivan Venturi:
“Per realizzare Bocce mi documentai moltissimo soprattutto riguardo le specialità INDOOR (nel bocciodromo) o OUTDOOR (su una stradina di campagna). Mi divertii molto a studiare il movimento del bocciofilo che lancia la boccia e a riprodurlo, alla massima definizione possibile, con gli sprite del Commodore 64!
Solo da qualche tempo aveva fatto la sua comparsa la ‘grafica metallica’, ovvero mettere un bordino chiaro in alto a sinistra a tutti i bottoni e finestre e uno scuro in basso a destra (in stile Uridium di Andrew Braybrook).
Fu così che anche Bocce venne arricchito da un’interfaccia metallica, all’interno della quale appariva una curata visualizzazione grafica dello stradello di campagna, lungo il quale avveniva la partita, o della pista di bocce al chiuso. Fu uno spasso realizzare i menu, come una sorta di templi di plastica, all’interno dei quali era possibile selezionare le varie opzioni!
Continuando a trascurare completamente la coerenza con la disciplina sportiva, realizzai anche una schermata di copertina dove una statua, non il Discobolo bensì il Bocciofilo, veniva illuminata da alcune sfere lampeggianti che emergevano dal terreno, dopodichè nei monitor sorretti da due cariatidi un po’ marziane, appariva la scritta DEMO che avviava la partita dimostrativa.
Nei titoli di testa faceva la sua apparizione la prima versione del logo della Simulmondo, ancora Simulworld: un pianeta in wireframe attorno al quale ruotavano in orbita elissoidale due satelliti simili a elettroni.”
Da queste parole si percepisce chiaramente l’entusiasmo che permise ad Ivan di realizzare Bocce ed in seguito una versione riveduta e corretta denominata Bowls. In seguito Simulmondo diventerà un’azienda totalmente autonoma, si staccherà da ItalVideo e comincerà la sua scalata al successo!
Ivan infatti non sapeva ancora che dopo questo primo lavoro avrebbe realizzato Simulgolf e poi ancora altri, molti altri giochi che lo avrebbero portato negli otto anni successivi a diventare il direttore di produzione della prima software house italiana e a collezionare una serie impressionanti di successi nostrani tra cui il mitico F1 Manager per C64!
Attualmente è impossibile trovare una copia originale del gioco (la foto qui sotto mostra una copia di Bocce che un membro di Ready64 ha esposto alla Reunion Simulmondo 2010) ma al seguente INDIRIZZO è possibile reperire tutti i giochi realizzati da Ivan da utilizzare su uno dei tanti emulatori Commodore 64 disponibili per PC!
Non sarà il gioco del secolo ma è comunque un prodotto che ha permesso ad Ivan e Simulmondo di entrare nella storia videoludica italiana oltre ad essere un gioco nostrano e pertanto meritevole di attenzione!
Un ottimo punto di riferimento per i fan della Software house bolognese è il sito Stadium 64 dove potrete trovare numerose info e foto di tutti i prodotti sviluppati da Simulmondo!
PS: Alcuni membri di Simulmondo ancora oggi, dopo più di vent’anni, lavorano ancora nel mondo videoludico come lo stesso Ivan, fondatore di Koala Games, Riccardo Cangini, CEO di Artematica<7font> e Massimiliano Calamai, grafico di Artematica!