IMPOSSIBLE MISSION – All Versions (1984)

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“Another visitor: stay awhile, stay forever!”


 

Chiunque abbia già qualche annetto sulle spalle ed abbia posseduto un Commodore 64, conoscerà senza dubbio questa frase: è quella che il perfido Dottor Atombender, rinchiuso nella sua fortezza, proferiva all’inizio di ogni partita in uno dei più bei giochi mai prodotti per questo home computer: IMPOSSIBLE MISSION.
Nato dalla fervida mente di Dennis Caswell, Impossible Mission ci vede nei panni di un agente segreto inviato per infiltrarsi in una palazzina in cui si rifugia il perfido scienziato citato poco sopra.
Quest’ultimo si fa proteggere da un gruppo di robot simili a C1P8 (o R2D2, il nome originale) di Guerre Stellari, alcuni dei quali possono emettere scariche elettriche mortali. Non che ne abbiano bisogno per ucciderci, comunque, dato che basta il contatto per friggerci…

COMMODORE 64

L’edificio è composto da una serie di stanze collegate tra loro da ascensori: in ogni stanza vi sono piattaforme fisse e semoventi, componenti di arredo ed un paio di terminali, che potranno essere usati per sfruttare gli unici due bonus che troverete in giro: tessere in grado di rimettere nella posizione iniziale le piattaforme (utili quando sbagliate un salto e rendete una porzione di stanza inaccessibile) ed altre che, invece, addormenteranno i robot per un breve tempo.
Vi sono poi due stanze con un enorme terminale ed un gioco simile al SIMON degli anni settanta, nel quale si deve trovare la sequenza delle note alle quali sono associate le caselle colorate, dalla nota più bassa a quella più alta; così facendo si potranno ottenere i bonus di cui sopra, anche se le combinazioni sono sempre più lunghe, e dopo qualche tempo diventa davvero ostico ricordarsi l’ordine esatto delle note.
Come arrivare alla fine del gioco? Semplice (si fa per dire…): bisognerà cercare in ogni mobile, poltrona, cestino, scrivania e armadio in cui ci imbatteremo, tutte le schede perforate necessarie a creare una password in grado di farci entrare nella stanza del cattivo.
Una volta cercato ovunque, potremo metterci a girare le schede per farle combaciare: per velocizzare il lavoro potremo anche telefonare ad una sorta di numero verde che posizionerà un singolo pezzo al posto nostro.
Questo aiuto, però, porterà via tempo prezioso (e ricordo che dovremo arrivare alla fine dell’avventura entro sei ore dall’inizio della partita), quindi il Game Over sarà sempre in agguato!

Il gioco è stato oggetto di parecchie conversioni, anche per piattaforme europee che negli States non hanno avuto diffusione. Come è capitato spesso in queste occasioni, il risultato non è all’altezza del gioco originale, anche tenendo conto delle limitazioni hardware di computer e console che spesso erano meno potenti del Commodore 64.
 

BBC MICRO

Lo sprite principale è un pò più tozzo rispetto all’originale ma animato davvero bene. I fondali soffrono dei pochi colori a disposizione ma sono ben disegnati. Il sonoro fa un buon lavoro, anche qui tenendo conto delle limitazioni della macchina. Tutto sommato una conversione ben fatta.
 

ACORN ELECTRON

(Per vedere un video della versione Acorn, è necessario collegarsi a questo INDIRIZZO, in quanto non risultano disponibili video su YouTube)

Questa è in pratica la versione per BBC Micro con più colori ed un sonoro migliore. L’Acorn fa bene il suo lavoro, offrendo un aspetto estetico davvero curato, mentre il sonoro sfrutta le migliori capacità dell’Electron, anche se la scelta degli effetti risulta piuttosto singolare (in particolar modo ho trovato buffo quello dei passi del protagonista, che sembra abbia due fisarmoniche che al posto delle suole delle scarpe…).
 

ZX SPECTRUM

Considerando che il gioco originale fa leva sull’aspetto estetico, ritengo il risultato ottenuto su Spectrum più che soddisfacente: vi sono persino parecchi colori su schermo, con il famoso effetto Colour Clash (un classico di questo computer) seppur limitato e comunque mai fastidioso. Il sonoro fa quello che può ma sarebbe davvero utopistico aspettarsi voci campionate sul pur valido computer Sinclair.
 

AMSTRAD CPC

Questa non è una conversione diretta da Spectrum, e questa è già una buona notizia: viene ben sfruttata la palette del computer, con colori molto sgargianti, ma la definizione è inferiore a quella dell’originale ed anche le animazioni sono meno fluide. Gracchiante il sonoro, non ci sono campionamenti.
 

APPLE II

Luci ed ombre in questa versione: i fondali sono meno colorati e l’arredo è disegnato in modo più semplice, mentre un plauso va all’animazione dello sprite principale, animato davvero bene pur con movimenti più lenti rispetto a quelli dell’originale. Sonoro quasi assente: un paio di effetti e qualche pernacchia del povero altoparlantino del computer della mela.
Da segnalare la presenza di un flickerio piuttosto fastidioso.
 

ATARI 7800

Questa versione per la macchina Atari è esteticamente è molto vicina all’originale, anche come scelta dei colori. Decisamente peggiore della versione per Commodore 64 è invece il sonoro, grezzissimo e persino fastidioso negli effetti di sottofondo. La giocabilità rimane comunque è intatta.
NOTA PERSONALE: Questa è l’unica versione, oltre a quella per Commodore 64, che io abbia terminato.
 

SEGA MASTER SYSTEM

Il titolo si difende, graficamente, davvero bene grazie ad una palette di colori molto più sgargiante ed un design più complesso di fondali ed arredi. Le animazioni sono leggermente più legnose ed il sonoro più grezzo, sia per quanto riguarda le voci digitalizzate che gli effetti. Un ottimo lavoro comunque.
 

Ricordo che l’originale Impossible Mission ha fatto anche la sua comparsa in alcuni suoi seguiti, come Impossible Mission 2025 per Amiga oltre ad essere stato oggetto di remake per piattaforme più recenti quali Sony PSP, Playstation 2 e Nintendo DS.

Se devo giudicare con il cuore metto Impossible Mission al primo posto tra tutti i giochi che io abbia mai avuto (e sono tanti…). In ogni caso, spaziando sulla rete, mi rendo conto che molte altre persone ritengono il titolo Epyx uno dei migliori dell’intera epoca 8 bit; inoltre l’effetto novità lo fa prevalere sul suo seguito ed anche i successivi tentativi di riportarlo in auge, non hanno mai ottenuto risultati altrettanto lusinghieri.
Si tratta probabilmente del punto più alto di un programmatore, Dennis Caswell, che ha messo la propria firma su un altro titolo rimasto nella storia: Escape From The Mindmaster, il più impressionante dei giochi usciti per il STARPATH SUPERCHARGER.
Vi ricordo che Caswell ha collaborato anche a Pit Stop II, eccellente arcade di guida della stessa Epyx.

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Autore: Marco Malpezzi

Tanto tempo fa, un padre decise di regalare al figlio una console prodotta da Inno Hit, con cui giocare a varie versioni di Pong. Non contento di quanto aveva fatto, qualche anno dopo rincarò la dose, regalandogli un fiammante Atari VCS 2600. Fu l’inizio della fine. Da allora è nato un amore per i videogames che ancora oggi, a 43 anni, non si è sopito...

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