Fatta eccezione per il primissimo periodo, durante il quale era considerato più remunerativo convertire i titoli arcade, il mondo dei videogiochi è sempre stato molto attento ai successi ed ai fallimenti degli altri media, più radicati nel pubblico e più diffusi.
E’ stato un convincimento diffuso per almeno due decenni che affibbiare un nome famoso ad un gioco potesse portare ad un numero di vendite notevole, indipendentemente dalla qualità del gioco stesso. Facendo mente locale, sono stati innumerevoli i videogames tratti da celebri pellicole (come non citare E.T L’EXTRATERRESTRE, per molti addetti ai lavori causa della crisi del settore nel 1983?), ma anche da fumetti; per non parlare di titoli sportivi legati al nome di un celebre personaggio (a cominciare da Pele’s Soccer, ad esempio).

La bellissima cover del gioco in versione MSX…
Oggi trattiamo proprio un cosa simile: siamo nel 1986, nel pieno dell’era 8 bit, con il Commodore 64 e lo ZX Spectrum a farla da padrona e da pochi anni è nato un genere nuovo, quello delle avventure con visuale isometrica. E’ un genere che ha spopolato soprattutto in casa Sinclair, grazie al lavoro di una nuova software house, la Ultimate (più tardi diventerà la Rare, ma questa è un’altra storia).
Ocean, uno dei colossi di quei tempi, voleva entrare a prendersi una fetta della torta e, per farlo, usò una licenza come era solita fare. Nacque così BATMAN, Il primo titolo di grido sviluppato da una coppia di autori, Jon Ritman e Bernie Drummond, che più tardi farà il bis con Head Over Heels, da molti considerato uno dei migliori titoli mai usciti di questo genere.

…in versione Amstrad CPC…
Nel gioco il nostro eroe, rappresentato con uno stile che ricorda molto quello Super Deformed di tanti giochi giapponesi, deve trovare i sette componenti del suo hovercarft, al fine di salvare Robin, fido compagno di mille avventure.
La ricerca avviene nella Bat-caverna, rappresentata da una serie di stanze con visuale isometrica, come avviene sempre in questo genere di giochi.

…ed in versione ZX Spectrum!
Il livello di difficoltà è piuttosto elevato ma una particolare caratteristica, che lo differenzia da tutti gli altri titoli e che lo ha reso un precursore, facilita la vita del povero giocatore: grazie ad un originale sistema, il gioco permette di ricominciare la partita da un punto intermedio, evitando di ripartire da zero se si perde la vita. Un sistema di save-point praticamente introvabile ai tempi e che, nella mia esperienza, ricordo di aver visto solamente in Pitfall 2, tra i giochi delle prime generazioni.
Batman, così come la prima produzione del duo Ritman/Drummond, viene sviluppato inizialmente per ZX Spectrum e subito convertito per Amstrad CPC e MSX, con caratteristiche molto simili mentre, inspiegabilmente, non è stata realizzata una versione per Commodore 64.
In un secondo tempo Ocean convertì il gioco anche per Amstrad PCW e per lo sfortunato sistema prodotto da Enterprise. Vediamo, però, di dare uno sguardo alle varie versioni!
SINCLAIR ZX SPECTRUM
E’ la versione originale, la base dalla quale giudicare tutte le altre incarnazioni del gioco. Graficamente regge il passo con le concorrenti ma ovviamente il comparto sonoro è molto deficitario, causa lo sviluppo del gioco in un periodo precedente all’uscita degli Spectrum dotati di chip audio.
Sul computer Sinclair abbiamo soltanto il beep del piccolo altoparlante del computer e non si scappa.
MSX
Graficamente è identico alla versione per Spectrum. Forse può apparire leggermente meno definito, ma si tratta davvero di sottigliezze. Qui, però il chip audio c’è e si sente: pur non avendo una colonna sonora o effetti da Oscar, la differenza rispetto all’originale per Spectrum è abissale.
AMSTRAD PCW
La maggiore risoluzione di questo computer permette di avere una grafica più chiara e piacevole rispetto alla versione per ZX Spectrum; certo, avere un monitor a fosfori verdi come unico output video fa perdere quel minimo di varietà di colori presente sullo Spectrum ma, sinceramente, è una perdita risibile rispetto alla maggiore risoluzione.
Purtroppo il PCW non era un computer nato per i giochi, quindi scordiamoci l’audio pulito, che solo un chip apposito permette, ed adeguiamoci alle stesse sensazioni provate su Spectrum.
AMSTRAD CPC
Sicuramente la versione migliore del lotto: ad una grafica colorata e ben definita aggiunge un sonoro degno di questo nome, che porta l’esperienza di gioco ad un livello più elevato rispetto al cicalino presente su Spectrum.
ENTERPRISE 128
Questo sfortunato home computer inglese può vantare una solida conversione di Batman, che offre colori a profusione (più pacchiani della versione Amstrad, ma piacevoli) ed un sonoro migliore rispetto al cicalino presente su Spectrum, anche se non al livello delle versioni per Amstrad CPC e MSX, le migliori in questo campo.
In quanto possessore del solo Commodore 64, non ho potuto godere, ai tempi, di questo gioco. Ho quindi recuperato le varie versioni, quando da semplice giocatore sono diventato anche collezionista…
In Batman si vede ogni pregio ed ogni difetto dei titoli di questo genere: tra i primi si possono sicuramente citare la cura per le varie locazioni presenti nella mappa ed un gameplay curato e divertente, mentre tra i secondi troviamo la mancanza di colori tipica dei titoli per ZX Spectrum, un sonoro non certo elaborato, nonché una manovrabilità dello sprite del protagonista che pretende un po’ di tempo per essere capita e sfruttata al meglio e che inizialmente può essere fonte di frustrazione.
Poichè da pochissimo tempo sono entrato in possesso della versione per Amstrad PCW, ho avuto una sorta di ritorno di fiamma per questo gioco, che già ai tempi le varie riviste del settore avevano, con ragione, premiato con votazioni molto alte.

Il famosissimo Logo di Batman
Tra l’altro, avendo provato praticamente tutte le versioni (mi manca quella per Enterprise anche se, in effetti, manca anche la macchina…), posso dire di aver constatato una curiosità su questo gioco: differenze tecniche a parte, chiunque si impossessi del prodotto Ocean godrà della stessa giocabilità su qualunque piattaforma lo giochi. Cosa davvero curiosa, visto che spesso un capolavoro per un home computer si è rivelato una ciofeca su un altro.
Per concludere, chi ama questi titoli non si fermi al pur valido catalogo di Ultimate o al sempre verde Head Over Heels ma provi anche questa piccola perla che, senza dubbio, risulta essere uno dei migliori giochi su licenza prodotti da Ocean (e ne ha prodotti tanti…).