Ammetto di aver conosciuto questo gioco prima nella sua versione casalinga, ovvero per Commodore 64 e, successivamente, nella versione coin-op della quale sapevo poco fino a non troppo tempo fa, complice la mancata diffusione del cabinato originale nell’italico paese.
Il gioco mi fu “presentato” entusiasticamente dal solito cugino (più navigato in materia videoludica) come un’esaltante alternativa ai soliti giochi di corsa e al loro Fair Play, per il semplice motivo che offriva gli avversari più ignoranti e volgari sinora concepiti in bit: una marmaglia di donne e uomini, per di più punks, che non lesinavano improperi gestuali contro il nostro personaggio!
Il gioco, rilasciato da Sega nel 1988, si presenta graficamente buono: uno scrolling fluido dotato di effetto tipo rollercoaster grazie alle strade sopraelevate ed auto simili a go-kart (ma a me all’epoca mi diedero più l’idea di trattori che altro), per ”chiudere il cerchio”.
VERSIONE ARCADE
Devo ammettere che, anche se ingenuamente poteva bastarmi la componente “scurrile” del gioco per renderlo accattivante, tutto il comparto tecnico è da considerasi di buon livello, con tre gruppi di rettilinei di difficoltà crescente da affrontare a bordo dei nostri “bolidi” accompagnati da una musica di sottofondo incalzante ed aggressiva.
Immaginate le reazioni di noi ragazzini intenti a correre sui nostri veicoli sfoderando dita medie e gesti dell’ombrello assortiti diretti agli avversari!!
Come abbiamo detto poco fa la realizzazione di Power Drift risulta essere di tutto rispetto: la versione Coin Op infatti sfodera un bell’effetto 3D degli sprites (in realtà sono sprites 2D con l’applicazione di un effetto 3D possibile grazie alla tecnologia Sega Super Scaler), giocato su sovrapposizioni e rotazioni a 360° delle inquadrature; a questo proposito è interessante notare la velocità di gioco decisamente aumentata rispetto ai coevi TURBO OUTRUN e CHASE HQ e la possibilità di intraprendere una competizione più scatenata grazie alla particolare caratterizzazione dei personaggi coinvolti.
Inoltre tutti i percorsi con sezioni sopraelevate sono sprovvisti di guard rail, pertanto il gioco è reso ancora più adrenalinico dalla necessità di non sfracellarsi al suolo uscendo di strada a causa dell’alta velocità!
Come i titoli arcade appena citati, anche Power Drift prevede la modalità ad un solo giocatore ed un cambio manuale a sole due marce, le solite Low/High, sovente usato nei giochi di guida dell’epoca!
Sostanzialmente la gara si svolge su 4 giri di pista durante i quali dovremo necessariamente tagliare il traguardo fra le prime tre posizioni per poter avanzare nel gioco ed affrontare altre gare e percorsi; il tutto costituito da sorpassi azzardati da parte degli avversari, curve a gomito e cadute da ponti vari che contribuiranno a rendere difficoltoso il raggiungimento del traguardo. I tracciati sono classificati alfabeticamente dalla A alla E ed ognuno di essi a loro volta divisi in 5 ambientazioni differenti (da urbane a desertiche) per un totale di 25 tracciati da affrontare!
Ogni gara termina alla fine dei 5 tracciati.
Tornando al discorso 3D è doveroso sottolineare che l’effetto fa bella mostra di sè sopratutto allo start della corsa e quando usciamo di pista offrendo un bell’effetto rotatorio della camera…e non finisce qui! Infatti lo schermo bascula scattosamente a destra e a sinistra, conferendo all’azione un realistico effetto “scombussolatorio” da impatto!
Per quanto riguarda invece il comparto sonoro esso risulta davvero ben fatto e diversificato per ognuno dei cinque percorsi disponibili! (Nella conversione per Commodore 64 invece la colonna sonora rimane invariata per tutti i tracciati…NdRGP)
: Power Drift contiene un simpatico Easter Egg infatti, terminando tutti i cinque percorsi, e relative ambientazioni, avremo la possibilità di giocare utilizzando il jet di Afterburner o la moto dell’intramontabile Hang On!
Concludendo è interessante sapere che risulta diffusa, fra i retrogamers appassionati, l’opinione che il coin-op di Power Drift non sia invecchiato bene quanto Out Run, altro storico titolo automobilistico targato Sega…
Probabilmente la causa di ciò è da ricercarsi nella struttura e nel design dei percorsi non proprio memorabili, da una difficoltà esasperata nei livelli avanzati e dalla caoticità presente su schermo nelle fasi più concitate, complice anche la mole di sprites contemporanei su schermo .
Nonostante tutto il titolo Sega, completamente sconosciuto negli USA, si è creato una buona reputazione in Europa grazie alle conversioni per home computer: tra di esse spicca la versione C64 capace di mantenere l’atmosfera della versione da sala, soprattutto per quanto riguarda velocità e colonna sonora seppur dovendo sacrificare, per forza di cose, vagonate di dettagli ed effetti 3D!
Le versioni per Spectrum, IBM PC e Amstrad soffrono invece di uno scrolling più lento e di un fastidioso grigio fisso del manto stradale che conferisce un effetto statico all’azione. Anche le versioni Amiga e Atari ST, pur essendo quelle graficamente più vicine alla versione arcade, soffrono di un “effetto confusione” maggiorato da un uso errato della grafica stradale.
NOTA: L’amico Mario Ciampa mi ha fornito un piccolo dettaglio relativo alla versione Amiga di Power Drift: “Intervistato a tal proposito, il programmatore ZZKJ disse:”In quanto alla versione Amiga ed al fatto che fosse piuttosto incasinata, provai la versione arcade e poi riferii alla Activision che emulare tutta quella roba avrebbe rallentato enormemente il tutto. La Activision rispose che non era importante, e che dovevo mettere quante piu’ macchine possibile sullo schermo contemporaneamente. Ho obbedito agli ordini”.
Un grazie particolare a Mario per l’interessante approfondimento!
Rispetto ad altri prodotti SEGA il gioco curiosamente non venne subito convertito sulle varie console disponibili all’epoca, anzi, l’iniziale versione per Mega Drive fu cancellata quasi immediatamente! L’unica eccezione venne fatta per la versione PC Engine in grado di mantenere quasi inalterato l’aspetto del gioco arcade e quasi tutti i percorsi dell’originale.
Cosi come avvenne per Out Run, per giocare però una versione Arcade Perfect di Power Drift dovremo attendere la nascita del Saturn e del Dreamcast: la prima, convertita in maniera eccellente, dispone anche di un’opzione Grand Prix, ma allo stesso tempo scorre a 30bps contro i 60bps della macchina da bar.
Questo piccolo difetto viene completamente risolto con l’avvento del Dreamcast: la versione per l’ultima console Sega infatti è da considerarsi un Arcade Perfect senza ombra di dubbio!
Di seguito un interessantissimo video che mette a confronto fra loro le varie versioni di Power Drift e, a seguire, altri video singoli delle conversioni disponibili: a voi i commenti:
VIDEO COMPARATIVO
COMMODORE 64
AMIGA
AMSTRAD CPC
MSX
PC ENGINE
SATURN
DREAMCAST
Secondo il mio modesto parere, POWER DRIFT rimane un gioco da provare essendo, se non tra i migliori, almeno tra i più interessanti della storia dei giochi da corsa.
Gli ingredienti principali ci sono tutti: velocità, imprevedibilità e gameplay furibondo trapelano ancora tra uno screen e l’altro e la componente “scurrile” del gioco dà quel tocco weird che lo rende unico nell’universo dei giochi di guida.
Recuperate quindi il vostro vecchio Dreamcast (o altra console di vostro gradimento) e recuperate una copia del titolo Sega!
Curiosità: nessuno ha notato che non esiste una conversione di Power Drift per Sony Playstation?