POPEYE – All versions (1982)

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Per quanto sia famosa principalmente per Mario e Zelda, la mitica Nintendo non è vissuta di soli questi due personaggi. Negli anni Ottanta infatti si è persino prestata a creare giochi su licenza… Popeye è proprio uno di questi casi.
Il titolo è un classico arcade a piattaforme, basato su tre livelli a schermata singola che si ripetono a rotazione, il quale scopo è raccogliere gli oggetti liberati dall’amata Olivia evitando Bruto e le trappole presenti in ogni stage, prima che tali oggetti arrivino a fondo schermo, pena la perdita di una vita. In pratica, nei panni del mitico Braccio Di Ferro, dovremo correre su e giù per le scale e le piattaforme di ogni stage, cosa che cercherà di fare anche il nostro nemico. Quest’ultimo può anche prenderci chinandosi dalla piattaforma superiore o saltando da quella inferiore quindi, rimanendo semplicemente su un piano differente, non scamperemmo al nostro destino.

Il marquee del Coin Op di Popeye...

Il marquee del Coin Op di Popeye…

Ma non basta: di tanto in tanto comparirà ai lati del livello la Strega Del Mare, lanciando bottiglie rotte o teschi saltellanti a seconda dello stage; non potendo saltare, l’unico modo per evitare questi oggetti sarà cambiare piano il più presto possibile.
A nostra disposizione avremo i noti barattoli di spinaci, che ci forniranno una temporanea invincibilità, ma che compaiono anch’essi a lato schermo, alternativamente in un piano o in un altro, costringendoci a correre per raggiungerli prima che cambino posto. Tenete presente che la succitata Strega compare sempre nello stesso identico angolino, quindi rischiamo anche di perdere una vita se bonus e strega si trovano nello stesso punto mentre ci siamo anche noi…

Il cabinato arcade originale

Il cabinato arcade originale

Infine, ogni livello ci dà la possibilità di far cadere una cesta o altri oggetti su Bruto, bloccandolo momentaneamente. Un bonus che va usato con oculatezza in quanto è possibile utilizzarlo una aolavolta per livello.
Durante il gioco vi sono anche dei cameo di personaggi secondari come Poldo, inseriti però a puro scopo estetico senza influire sul gameplay.

ARCADE


 

Il gioco è disegnato in maniera piuttosto semplice nei fondali ma i personaggi sono molto carini, e soprattutto molto simili agli originali dei cartoni animati e dei fumetti. Teniamo presente che siamo nel 1982 ed una frase simile è tutto tranne che scontata, tra Pac-man, Space Invaders ed altri protagonisti stilizzati e senza necessità di assomigliare ad originali presenti su altri media.
Anche il sonoro è su un livello superiore alla media del tempo, con il suo motivetto di accompagnamento ed i numerosi jingle. Elementari, invece, gli effetti.
Il gameplay è molto immediato ma, come tutti i giochi del tempo, piuttosto ripetitivo anche se nessuno, nel 1982, se ne sarebbe mai lamentato, lodando anzi la presenza di ben tre (!!) differenti stage.

Ovviamente non sono mancate numerose conversioni per differenti piattaforme casalinghe. Andiamo quindi a vedere come se la cavavano queste macchine con Popeye:

APPLE II

Come trasformare Popeye in Jumpman.
La versione per Apple II offre sprite piccolini, monocromatici e praticamente inanimati, ma soprattutto mette davanti agli occhi del giocatore degli sfondi che non sono nemmeno lontani parenti degli originali. Il povero comparto audio del cicalino dell’Apple II chiude questa disastrosa conversione, ancora più deprimente si si pensa agli ottimi lavori che altri hanno saputo tirar fuori da un home computer di tutto rispetto.
 

ATARI 2600

Considerando le limitate potenzialità, rispetto ad altre piattaforme, questa conversione non può dirsi deludente. Gli sprite sono monocromatici ma di buone dimensioni, il sonoro molto vicino a quello dell’originale, il gameplay ben riprodotto. Peccato però che non siano presenti tutti gli stage del coin-op.
 

ATARI 5200

Si tratta praticamente della stessa versione presente per Atari 8 bit, con tutti i pregi ed i difetti di quest’ultima, ma con la non secondaria particolarità che la console in questione era meno dotata rispetto ai computer 8 bit prodotti da Atari: è quindi evidente che il progetto sia nato da qui, sfruttando al meglio la potenza hardware della 5200, per poi essere riportato su home computer, senza però la stessa cura nello sfruttarne le capacità.
 

ATARI XL

Questa versione presenta una grafica tendente al super deformed: a volte questa scelta funziona (Popeye è carino), a volte no (Bruto è disegnato in modo pessimo ed anche Olivia non è certo ben definita). Il sonoro è carino, il gameplay integralmente riportato, grazie anche alla presenza di tutti i livelli dell’originale.
 

PHILIPS VIDEOPAC

Oh beh, questa versione ha davvero poco a che vedere con l’originale: le capacità della console Philips erano limitate, e qui purtroppo la differenza con le concorrenti si vede tutta. Area di gioco piccola, personaggi rappresentati da qualche pixel monocromatico (Popeye è un ammasso bianco, Olivia un ammasso rosa, bruto un ammasso verde), fondali semplificati all’estremo, sonoro elementare. Eppure Imagic ha saputo tirar fuori ottime cose da questo hardware…
 

TEXAS INSTRUMENTS TI99/4A

Che ci crediate o meno, questa è senza dubbio una delle conversioni più riuscite: la grafica ha dei colori un po’ slavati, ma gli sprite sono disegnati molto bene e sono anche di generose dimensioni. I fondali sono ben fatti, davvero simili agli originali, ed anche il comparto audio è di primo livello. Questo per provare che il TI99/4A, quando c’era qualcuno bravo a programmare, poteva davvero dire la sua.
 

INTELLIVISION

Questa conversione offre un sonoro discreto ed una grafica accettabile, anche se il design dei livelli non è esattamente uguale a quello del coin-op. E questo particolare secondo il sottoscritto rovina un po’ l’atmosfera.
 

COLECOVISION

I livelli sono disegnati bene, gli sprite sono monocromatici ma di generose dimensioni, e non sono presenti cali di qualità come nella versione per Atari 8 bit con Bruto ed Olivia. Il sonoro si difende bene e sono presenti i livelli dell’originale.
 

COMMODORE 64

La grafica è leggermente più schiacciata, con un effetto super deformed che per certi versi ricorda quello visto anche nelle conversioni per Atari 8 bit e 5200. Per fortuna, però, gli sprite sono qui disegnati sensibilmente meglio, e sebbene Olivia sia bruttina a vedersi, certamente l’aspetto generale è complessivamente positivo. Le capacità audio del C64 non si fanno certo spaventare dal sonoro del coin-op, che viene riprodotto in maniera convincente.
 

NINTENDO NES

Gran bella conversione, questa. Sprite molto carini, ben disegnati e ben animati, sonoro vicinissimo all’originale e livelli ottimamente riprodotti fanno di Popeye per Nes la miglior conversione in assoluto, secondo il mio modesto parere.
 

AMIGA

Questa versione è rarissima a vedersi, ma è anche una delle migliori, cosa che non sorprende considerando che stiamo parlando di un home computer potentissimo, anche se paragonato al coin-op originale.
Qualche licenza poetica i grafici se la sono presa (Bruto è vestito da corsaro, ad esempio), ma i fondali, il sonoro, gli sprite sono quanto di più vicino all’originale si potesse avere.
 

NOTA: navigando in rete, ho anche visto filmati di una versione preliminare di Popeye su ZX Spectrum: è un gioco incompleto, grezzo nell’aspetto grafico e privo di audio, per cui ho pensato non fosse il caso di inserirlo in questa comparativa.
 
 

Popeye è stato uno dei primi esempi di gioco su licenza, ed anche uno dei migliori! Nintendo ha saputo rappresentare su video lo spirito goliardico del fumetto e lo ha fatto con un gioco divertente da giocare, curato esteticamente e, per i tempi, anche longevo.
Le sue versioni casalinghe hanno mediamente saputo riportare quel fascino, sebbene spesso non sia stato sfruttato al meglio il comparto hardware della singola macchina sul quale è stato convertito, ed infatti la migliore conversione è sicuramente quella per Nes, ma è uscita tardi rispetto al coin-op e probabilmente in molti l’avranno sottovalutata, cercando giochi più complessi come concept e più vari di un titolo piuttosto ripetitivo.
La piazza d’onore la merita la conversione per TI99/4A, ma l’avranno giocata in cinque, ai tempi, e tutti negli USA.
Medaglia di bronzo invece viene assegnata alla versione per Commodore 64 che risulta carina, ma al di sotto degli standard qualitativi di questo computer, sul quale si sarebbe potuto ottenere ben di più.

Peccato che Nintendo abbia poi puntato solo su altri personaggi (ma comprensibile: Mario e Zelda sono sue creature, il che vuol dire niente royalties…), perché questo gioco avrebbe meritato, sicuramente, almeno un seguito.

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Autore: Marco Malpezzi

Tanto tempo fa, un padre decise di regalare al figlio una console prodotta da Inno Hit, con cui giocare a varie versioni di Pong. Non contento di quanto aveva fatto, qualche anno dopo rincarò la dose, regalandogli un fiammante Atari VCS 2600. Fu l’inizio della fine. Da allora è nato un amore per i videogames che ancora oggi, a 43 anni, non si è sopito...

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