HARD DRIVIN’ – All versions (1988)

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Ricordo distintamente il giorno in cui, entrando nella sala giochi di Serina (un piccolo paesino della valle bergamasca che, negli anni ’80, disponeva di ben due sale giochi enormi e sempre aggiornatissime sulle ultime novità videoludiche) notai il cabinato completamente diverso da quelli visti fino ad allora…il suo nome era HARD DRIVIN’!


 

ACCENDIAMO LA MACCHINA E…VIA!

Hard Drivin’ è un gioco di guida pubblicato da Atari nel 1988 ma che, a differenza dei vari Out Run, POLE POSITION e simili, consente al giocatore di sedersi in un vero e proprio abitacolo per dare vita ad una “gara” automobilistica cittadina…
Fin qui nulla di strano direte voi ma qualcosa di particolare c’è eccome!!
Innanzitutto il cabinato di Hard Drivin’ non dispone solamente dei classici comandi in dotazione ai giochi di guida classici (volante, pedali e talvolta leva del cambio) bensì offre per la prima volta (all’epoca) il pedale della frizione, un cambio a 4 marce più il “folle” e, udite udite, la chiavetta d’accensione!!
Ovviamente non mancava il famigerato Force Feedback del volante…

Proprio cosi! Il giocatore che si accinge a cominciare una partita al gioco Atari deve prendere posto nell’abitacolo ed accendere la macchina per cominciare la gara! Naturalmente la procedura d’accensione risulta in tutto per tutto identica a quella reale…premere la frizione (o tenerla sollevata ma con marcia “in folle”), girare la chiave, rilasciare la frizione, acceleratore e…VIA ALLA GARA!!
Inutile dire come tale “innovazione” colpi la fantasia di noi ragazzini trasformandoci in piloti provetti non appena inserivamo le mitiche 200 Lire nel cabinato!

Una volta deciso se utilizzare il cambio automatico o quello manuale il giocatore viene catapultato in un mondo completamente poligonale nel quale dovrà completare il giro previsto entro un minuto e mezzo pena la fine del gioco…Se riusciremo ad arrivare al traguardo prima del tempo limite ci verrà regalato il classico “Extended Play” di 45 secondi per effettuare un secondo giro.

CARATTERISTICHE DI GIOCO

La visuale di gioco è in prima persona dall’abitacolo dell’auto anche se il campo visivo è parzialmente occupato dal cruscotto (con contachilometri, grafico delle marce disponibili ed informazioni sul giro); il paesaggio non è nulla di eccezionale in quanto prevede qualche costruzione qua e là e montagne fisse sullo sfondo (niente parallasse ovviamente).
A bordo pista invece abbiamo numerosi cartelli stradali con l’indicazione della velocità massima consentita e la direzione suggerita in modo da facilitarci la guida.
Il percorso risulta essere abbastanza vario (nulla di trascendentale intendiamoci) in quanto prevede cavalcavia, gallerie ed un bellissimo (per i tempi) giro della morte da percorrere con la nostra auto prestando attenzione a non finire di sotto durante il giro…
La velocità della macchina è decisamente bassa ma ho sempre creduto che questa “limitazione” sia stata un pò voluta dai programmatori Atari per due motivi che ora vi andrò ad esporre: il primo, squisitamente tecnico, riguarda l’impossibilità dell’hardware utilizzato, di gestire una grafica completamente poligonale a velocità elevato (VIRTUA RACING sarebbe arrivato qualche anno dopo) ed il secondo, credo, sia dettato dal fatto che Hard Drivin’ venne ideato come simulatore da utilizzatore nelle autoscuole!

Se ci fate caso infatti tutto ricorda moltissimo un simulatore e molto poco un gioco di guida arcade: cartelli stradali con indicazione della velocità massima, presenza della frizione, della chiave di accensione e dello specchietto retrovisore (seppur inserito per puro senso estetico in quanto non visualizza nulla)!

Tornando al gioco è necessaria una nota di merito alla funzione Instant Replay che si attiva dopo una collisione con altre auto o durante un incidente: in pratica quando andiamo a sbattere da qualche parte, tamponiamo un auto o facciamo un incidente frontale con quest’ultima, il parabrezza si creperà immediatamente e dopo pochissimi secondi partirà un breve replay nel quale vedremo la nostra auto, ripresa da una telecamera esterna, durante l’incidente…
Dopo pochi secondi la nostra auto verrà riportata in strada e potremo riprendere la gara!

Per quanto riguarda il comparto grafico bisogna notare l’esigua quantità di colori usati (credo 32 o massimo 64 colori) e la tonalità spenta degli stessi (niente colori accesi o brillanti come in Pole Position o Out Run). Inoltre la grafica risulta squadrata e davvero poco definita (altro fattore che denota come il titolo sia nato come simulatore ad uso professionale dove la definizione grafica passa in secondo piano).

Anche nella sezione audio non siamo messi meglio…il sonoro di Hard Drivin’ è quanto di più brutto mi sia capitato di sentire in un cabinato arcade infatti tutto si riduce ad un rumore stridente dell’auto molto simile al suono emesso dalla nostra monoposto nel gioco Pole Position per Atari 2600…L’unica differenza è che qui ci troviamo davanti ad un hardware leggermente più potente di un Atari 2600 quindi qualcosa in più si poteva sicuramente fare!

CONVERSIONI PER HOME COMPUTER E CONSOLE

Finora abbiamo parlato della versione Arcade di Hard Drivin’ ma cosa possiamo dire delle relative conversioni casalinghe?
Innanzitutto il titolo Atari (come molti giochi dell’epoca) è stato convertito in pratica per tutti i sistemi disponibili fino ad oggi…cominciamo la consueta carrellata di video:

ZX SPECTRUM (128K)

A parte i colori utilizzati (soltanto due) il gioco è uguale all’arcade…Instant Replay compreso!

ATARI ST

Graficamente identico all’originale anche se più scattoso…audio sottotono!

ATARI LYNX

Grafica più colorata rispetto alla versione arcade ma definizione bassissima.

COMMODORE AMIGA

Graficamente identico all’originale anche se l’audio non rispecchia per niente le potenzialità del computer Commodore!

COMMODORE 64

Pessima conversione su tutti i fronti…Commodore 64 può fare molto ma molto di più!

COMMODORE 128 con SuperCPU

Leggermente meglio della versione C64 ma in ogni caso di pessima fattura! E considerate che questa è la versione per C128 pompato…

SEGA GENESIS

Colori più brillanti della versione arcade ma definizione grafica leggermente più bassa. Audio solo discreto

NINTENDO GAMECUBE

Praticamente la versione Arcade per Nintendo Gamecube con tanto di sequenza d’accensione! Colori più brillanti…

DOS


 

Considerando le potenzialità di un PC questa conversione risulta essere la peggiore fra tutte sia sul piano grafico che su quello sonoro!
Si può accettare una pessima conversione su C64 e Spectrum e una versione simile all’arcade su Amiga o Atari ma su PC Hard Drivin’ DOVEVA essere perfetto se non addirittura meglio dell’originale!
Inutile dire che, per quanto riguarda la versione MS-DOS, mi aspetto una recensione con i controfiocchi da parte di Luca “TEX” Tessitore sul suo ottimo blog PC RETROGAMES
 

CONCLUSIONI

Come avrete visto il gioco in tutte le conversioni non riesce ad eguagliare la versione arcade (ad eccezione forse della versione ATARI ST)anche se, bisogna dirlo, di un titolo simile non si sente proprio la mancanza!
Nonostante tutto Hard Drivin’ risulta essere un gioco sufficiente (all’epoca riuscì a riscuotere un discreto successo grazie alle “innovazioni” di cui sopra) ed abbastanza divertente anche se ripetitivo sul lungo periodo a causa della presenza di un unico tracciato e della scarsissima velocità di gioco.
Personalmente ai tempi questo gioco mi ha attirato per il fatto di dover accendere la macchina con la chiave e guidare premendo la frizione per cambiare le marce (mi faceva sentire grande…) ma allo stesso tempo non ho mai perso occasione per tornare a Pole Position (Coin-Op, of course) o ancora meglio all’inossidabile Out Run, gioco per il quale ho speso l’equivalente di un mutuo per la casa!!

Negli anni seguenti Hard Drivin’ ha generato tre seguiti ufficiali ma tutti, nel bene o nel male, hanno sofferto degli stessi difetti (e la stessa sorte) dell’originale :

  • Race Drivin’ (1990)
  • Hard Drivin’ II – Drive Harder (1991) (Atari ST, Commodore Amiga)
  • Street Drivin’ (2001) (GameCube/PlayStation 2/XBox)

 

PICCOLA NOTA: in apertura dell’articolo citavo le splendide sale giochi di Serina…mi fa piacere ricordare come proprio in questo paesino sperduto fra le montagne bergamasche, ebbi modo di provare TUTTI i videogiochi che mi hanno portato, quasi trent’anni dopo, ad aprire questo blog: Out Run, Hang On, Dragon’s Lair, Altered Beast, Final Fight, GUZZLER, Mario Bros., Bubble Bobble e moltissimi altri!
Non basterebbe l’intera pagina per citarli tutti…giochi che nella mia Milano vedevo puntualmente dopo un paio di mesi (e si parla di sale giochi enormi quali l’ASTRA GAMES in Piazza Duomo!)

Misteri del marketing videoludico!

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Autore: Robert Grechi

Nato nel 1977 ho vissuto in prima persona la nascita dei videogames fin dal lontano 1982, anno in cui entro in possesso di uno splendido Colecovision e con il quale comincio la mia “carriera” videoludica! Da allora è stato un susseguirsi di Home Computer e Console che hanno ampliato ulteriormente l’interesse per i videogiochi al punto da aprire, nel mese di Luglio 2009, il blog Retrogaming Planet interamente dedicato al mondo videoludico anni ’80 – ‘ 90!

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