Chi, come il sottoscritto, ha più di trent’anni ed ha vissuto il periodo d’oro di Amiga conoscerà già la risposta…
Nell’ormai lontano 1992 il mondo Amiga (ma più in generale tutto il mondo del videogame casalingo) era piuttosto carente per quanto riguardava il genere dei picchiaduro che tanto successo riscuoteva in Sala Giochi (ricordo ancora i tempi in cui andando alla storica Astra Games in piazza Duomo a Milano e vidi STREET FIGHTER II sul megaschermo centrale…UNA FOLGORAZIONE!
Grafica strepitosa, personaggi davvero ben realizzati e animazioni fluidissime ma soprattutto moltissime mosse micidiali da poter realizzare tramite i 6 tasti del cabinato da sala (i più esperti conoscevano letteralmente a memoria tutte le sequenze per effettuare ogni mossa…)!
ARCADE
Naturalmente gli utenti di Amiga e PC ne richiesero a gran voce una versione per le proprie macchine e nel 1992 la Us Gold li accontentò pubblicando, però, quello che rimane forse il peggior picchiaduro mai realizzato!
Infatti se da un lato la versione PC poteva essere considerata accettabile, la versione Amiga fece davvero perdere lo smalto ad un gioco che, con un pizzico di impegno in più, poteva essere realizzato in maniera davvero impeccabile nonostante le limitazioni hardware della macchina Commodore.
La prima cosa che saltava all’occhio era sicuramente il reparto grafico, sicuramente non all’altezza della controparte da sala, che sfoggiava solamente 32 colori (ma anche con l’avvento dell’Amiga 1200, che di colori se ne poteva permettere 256, una versione specifica non venne mai realizzata!), poche animazioni dei personaggi, fondali statici e non animati come nella versione arcade e niente parallasse!
Apro una piccola parentesi per chi non sa cosa sia il parallasse. Riporto di seguito la definizione da Wikipedia:
“La parallasse è il fenomeno per cui un oggetto sembra spostarsi rispetto allo sfondo se si cambia il punto di osservazione”.
Quando osservate qualcosa che sta davanti a voi e poi vi muovete prima verso destra e poi verso sinistra noterete che la posizione dell’oggetto sembra cambiare. Questo fenomeno è chiamato parallasse!
Per farvi capire meglio riporto un classico esempio: siete in macchina e, guardando fuori dal finestrino, notate che durante il movimento gli alberi davanti a voi scorrono velocemente mentre, nello stesso momento, quelli subito dietro si muovono più lentamente e quelli in fondo, e quindi più lontani, si muovono molto lentamente. Ecco, questo “effetto di spostamento” a strati è detto parallasse, infatti il termine originale deriva dal greco e significa accavallamento!
AMIGA 500/600
Come dicevo i difetti erano parecchi ma non finiscono qui; se sui problemi grafici si poteva chiudere un occhio, c’erano almeno tre altri gravi problemi sui quali non si poteva passar sopra:
- Velocità di gioco veramente scarsa se paragonata alla versione da sala (vedi “gioco quasi a scatti”);
- Gioco suddiviso su 4 floppy e ad ogni incontro richiesta di inserimento disco per caricare la scena, con conseguenti caricamenti di una lentezza esasperante;
- Impossibilita’ di ricreare in modo decente le tecniche di combattimento utilizzando un solo pulsante presente sui Joystick Amiga (ricordiamoci che la versione da sala prevedeva 6 pulsanti per eseguire le tecniche piu’ micidiali);
Tutto questo portò ad una mediocre conversione che “si lascia giocare” ma nulla più. Da una macchina come Amiga, sinceramente, mi sarei aspettato molto di più (e non credo solo io) soprattutto quando vidi, soltanto uno o due anni dopo, le conversioni “quasi” perfette di Mortal Kombat I e Mortal Kombat II sul mio Amiga 600. Erano titoli davvero ben fatti (soprattutto il secondo episodio)!
Alla fine del 1994, poco dopo il rilascio dell’ottimo MKII, però, Amiga ebbe uno scossone di quelli epocali: un team italiano, il NA.P.S Team, composto dai due giovani (e ancora sconosciuti) programmatori messinesi Domenico Barba e Fabio Capone, pubblica sotto l’etichetta Gremlin Interactive (la stessa che pubblico gli ottimi ZOOL e Zool II per Amiga) lo splendido Shadow Fighter!
AMIGA 500/600
Dopo la delusione di Street Fighter II, i possessori di Amiga avevano bisogno di un picchiaduro con la P maiuscola e questi due ragazzacci (in senso buono) riuscirono nell’impresa, sfornando un titolo davvero degno di nota!!
Shadow Fighter era tecnicamente eccezionale e poteva vantare eccellenti animazioni unite a fondali completamente animati e dotati di parallasse multistrato (considerando la pochissima memoria Ram a disposizione si può davvero gridare al miracolo)! Nel livello della metropolitana, per esempio, l’animazione di quest’ultima occupa una buona porzione di schermo senza incidere minimamente sulla velocità dei combattimenti…
I lottatori selezionabili erano 15, quindi ben al di sopra della media dei picchiaduro prodotti fino a quel momento, tutti caratterizzati in maniera eccezionale e dettagliata. La giocabilità era molto elevata e finalmente venivano introdotte le prese oltre alla visualizzazione del sangue sul terreno di combattimento che rendeva il tutto più “sadico” (ricordiamo che nella versione SNES di Mortal Kombat, Nintendo aveva vietato la visualizzazione del sangue)!
Il gioco uscì anche in versione Amiga 1200 e CD32 che risultarono essere le edizioni migliori se non altro per i 256 colori utilizzati invece dei classici 32 delle versioni Amiga 500/600 (L’Amiga 500 disponeva di 32 colori da una palette di 4096 colori mentre il 1200ed il CD32 ne mettevano a disposizione ben 256 da una palette di 16.800.000 colori)!
AMIGA 1200/4000
AMIGA CD32
Finalmente anche Amiga aveva il suo bel picchiaduro e non sarebbe stato l’unico disponibile nei mesi successivi dato che,a breve, sarebbero stati rilasciati Elfmania e, soprattutto, l’italianissimo FIGHTIN’ SPIRIT!