Pur avendone le capacita’ tecniche l’Amiga, nella sua decennale “carriera”, ha visto ben pochi picchiaduro girare sui propri circuiti e di questi i capolavori si possono contare sulle dita di una mano!
Dopo l’occasione persa di Street Fighter II (davvero un insulto alla saga Capcom) la macchina Commodore, infatti, ha accolto nel proprio catalago solo i tre titoli della saga di Body Blows, pubblicati dallo storico Team 17, che nonostante la discreta realizzazione tecnica erano ben lontani dal potersi considerare capolavori…
E’ proprio dopo la dipartita di Commodore, avvenuta nel 1994, che gli utenti Amiga hanno potuto disporre di picchiaduro degni di tale nome: Elfmania e Shadow Fighter del 1994 eFightin’ Spirit del 1996 sono alcuni di questi e addirittura gli ultimi due realizzati totalmente da team italiani (rispettivamente NAPS Team e Lightshock Software)!
Nel 1996 pero’ un altro picchiaduro fece la comparsa sugli scaffali nostrani con l’intento di scalfire il predominio del titolo Lightshock (che ricordiamo vinse il titolo come Miglior Gioco dell’anno all’MCV Award): Capital Punishment.
Il titolo in questione venne realizzato dalla ClickBOOM, software house con sede in Canada, composta da programmatori jugoslavi. Precisamente:
- Coder: Vladimir Ignjatovic
- Graphics: Dragan Jakovljevic, Dusko Gojovic
- Musician: Nikola Tomic
La software house, tuttora attiva su altri target, pubblicò il gioco, sotto etichetta PLX Computers, in concomitanza a Fightin’ Spirit ma, come vedremo più avanti, non riuscì più di tanto a disturbare il titolo LightShock, nonostante la discreta fattura, a causa di una scarsa varietà di gioco e qualche grossolano difetto nella realizzazione tecnica.
ClickBOOM nasce verso la metà degli anni ’90, periodo che vede la piattaforma Amiga procedere verso un lento ma inesorabile abbandono da parte delle maggiori software house che lo avevano reso l’home computer più desiderato di tutti i tempi. Il loro primo gioco, Capital Punishment, è un picchiaduro sulla falsariga dei vari Street Fighter, Shadow Fighter e Fightin’ Spirit ma destinato ESCLUSIVAMENTE ai nuovissimi modelli Amiga dotati di chipset AGA (A1200 e A4000).
Se ben programmato l’AGA avrebbe potuto dare del filo da torcere ai vari Mega Drive e Super Nintendo ma soprattutto al PC (almeno fino all’avvento del Pentium decisamente più potente di Amiga) che, in quegli anni, cominciava ad utilizzare le prime schede grafiche dedicate e quindi più performanti delle macchine Commodore.
E’ pur vero che che una buona scheda acceleratrice 68060 montata u un Amiga 4000 avrebbe retto il confronto con un processore Pentium con il quale aveva in comune parecchie cose…ma di questo ne parleremo altrove!
Per Capital Punishment, però, le cose non andarono come dovrebbero. La trama del gioco e’ alquanto banale infatti impersoneremo un guerriero che dovrà a tutti i costi liberarsi del malvagio Lord Qwesul, il padrone del castello. Purtroppo, però, Qwesul sa che siamo all’interno del castello e, per tentare di fermarci, invia le sue guardie personali con lo scopo di di farci fuori.
Innanzitutto il gioco propone una rosa di soli quattro personaggi selezionabili (mentre gli avversari da battere comprendono anche una sorta di alieno alquanto facile da abbattere ed un ninja, selezionabile tramite un piccolo trucchetto…), che andrò ora a presentarvi:
- DEMONA: Dotata di una efficace frusta che può utilizzare per tenere a distanza di sicurezza l’avversario, senza essere colpita o al contrario dargliene di santa ragione qualora il nemico si avvicini troppo… Può inoltre utilizzare quest’arma per arpionare l’avversario (in perfetto stile Scorpion di Mortal Kombat) e finirlo con un potente Uppercut! Demona dispone inoltre di un abito particolare dal quale fuoriescono un bel paio di tet..oopss pettorali che le consentono di essere il personaggio più scelto da tutti i giocatori. Inoltre la donzella è capace di afferrarsi le caviglie mostrandoci il suo favoloso lato B ogni volta che vincerà un incontro!
Le tecniche piu’ letali di Demona sono il calcio basso (molto veloce), il calcio all’indietro con il tallone e la presa che utilizza per scaraventare l’avversario dalla parte opposta dello schermo - SARMON: l’immancabile pugile molto veloce con un buon calcio volante
- WAKATANKA: Il personaggio piu’ grosso ma anche il più lento di tutti. Molto veloce nella realizzazione delle combo, dispone di una gomitata letale e di un calcio volante alquanto efficace.
- CORBEN CUNEO: Forse il più forte fra i quattro combattenti! Capace di rotolare verso il nemico per abbatterlo diventa un’arma letale se al rotolamento viene abbinata una combo tripla! La sua capriola all’indietro può essere utilizzata per evitare situazioni di pericolo o per colpire un avversario troppo vicino.
Ottima anche l’idea del Rescue Mode che consente di rendere selezionabili gli avversari che riusciremo a battere infatti non sarà raro sconfiggere un’avversario ed impersonarlo nel round successivo combattendo nuovamente contro noi stessi!
L’obiettivo del gioco è battere tutte le guardie che Qwesul, il padrone del castello dove si svolge il gioco, ha messo a guardia dello stesso. Se riusciremo nella nostra impresa ci troveremo faccia a faccia con Qwesul in persona, capace di trasformarsi all’evenienza in un pipistrello, un serpente o in una letale palla chiodata rotolante…il tutto in un paesaggio immerso nella nebbia che ci complicherà non poco le cose.
Se riusciremo a sconfiggere anche quest’ultimo avversario avremo terminato il gioco ma in caso contrario Qwesul ci renderà immortali trasformandoci in una delle sue guardie…questa la pena capitale che dà il titolo al gioco!
Il titolo ClickBOOM presenta una grafica a 256.000 colori con fondali prospettici completamente animati ma senza alcun livello di parallasse; avremo infatti giochi di luce ben realizzati, lanterne che brucieranno durante il combattimento, fulmini, camini fumosi ed acqua che fuoriesce dagli scarichi fognari, il tutto senza il benchè minimo rallentamento.
Le animazioni sono fluide in ogni fase di gioco ma sicuramente si poteva fare di più per la caratterizzazione dei personaggi del gioco, alquanto piatti e anonimi, nonchè per il numero di quelli selezionabili ben al di sotto degli standard. Nell’insieme non possiamo però lamentarci dato che anche il comparto sonoro, pur non non gridando al miracolo, svolge bene il proprio dovere: la colonna sonora introduttiva è davvero ben fatta ed i tuoni di sottofondo, gli effetti sonori e le voci dei personaggi sono realizzati discretamente bene anche se qualche effetto in più non avrebbe guastato!
Tuttavia capital Punishment non e’ esente da difetti…
Innanzitutto la gestione approssimativa delle ombre dei personaggi: dal video che potete vedere in basso noterete sicuramente l’ombra del combattente “oscillare” mentre il personaggio è completamente fermo! Un difetto che certamente non influenza la giocabilità ma che denota uno scarso impegno nella realizzazione in una cosa tanto elementare.
Altro difetto, ben più grave, che limitò le vendite del gioco fu l’incompatibilità con le macchine accelerate dotate di processori 68040 o 68060 (in pratica tutti gli Amiga 4000 e gli Amiga 1200 con scheda accelleratrice)!!!
Questo bug, già presente nelle prime demo del gioco distribuite gratuitamente, si ripresentò puntualmente nella versione definitiva del gioco costringendo molti distributori inglesi a ritirare il titolo dai propri cataloghi. Clickboom cercò di correre ai ripari rilasciando gratuitamente una patch da installare ma anche in questo caso, seppur molti difetti vennero risolti, i problemi di compatibilità rimasero identici.
In pratica Capital Punishment non funzionava proprio sulle macchine che avrebbero potuto renderlo un ottimo gioco!! Magari un titolo non ai livelli di Fightin’ Spirit o Shadow Fighter, ma comunque degno di nota penalizzato invece da una realizzazione superficiale nonchè da uno scarso supporto da parte della Software House canadese alla risoluzione di bug di tale portata.
Il gioco disponibile unicamente in inglese e tedesco, è stato pubblicato esclusivamente per Amiga con Chipset AGA su 7 (sette!) floppy che andavano necessariamente installati su Hard Disk per funzionare, altro fattore che limitò la diffusione del gioco ai soli possessori di Amiga AGA con Hard Disk! Vorrei infatti ricordare a tutti i lettori che, almeno per quanto riguarda l’Amiga 1200, le versioni in vendita prevedevano una configurazione con Hard Disk ed una senza. Una scelta dettata da precise esigenze tecniche, encomiabile da un lato ma decisamente infelice, secondo il mio parere, dall’altra!
Inoltre per molto tempo sono girate voci di una versione PC già pronta ma mai pubblicata e della quale nessuno ha mai visto nemmeno un immagine in anteprima…
Ora vorrei proporvi un video per permettervi di apprezzare o criticare il gioco; anzi farò di più: ne inserirò due, di cui uno che mostra una serie di incontri tutti ambientati nello schema delle fogne ed un altro (che richiede però di accedere al proprio account YouTube per essere visto) più lungo dove potrete avere una visione più dettagliata ed approfondita del gioco:
La ClickBOOM, comunque dopo questo discreto ma sfortunato gioco, non è rimasta con le mani in mano ma si è data da fare, sempre in campo Amiga anche dopo il fallimento di Commodore, realizzando la conversione di Myst nel 1997, Quake nel 1998, funzionante però solo su Amiga 4000 (quindi con processore 68040-60) o su Amiga 1200 dotati di schede di espansione come la Blizzard PPC di Phase 5 che montava una CPU PowerPC e un processore 68040, un’unità FPU per i calcoli in virgola mobile Motorola 68881 o 68882 e della memoria Ram aggiuntiva (32, 64, 128 Mb).
Nightlong, invece, pubblicato nel 1999 fu il loro ultimo titolo prodotto per Amiga dopodichè la software house decise di dedicarsi alla realizzazione di CD multimediali, settore nel quale è tuttora attiva.
Altri due giochi che hanno visto la luce sotto etichetta ClickBOOM: Napalm – The Crimson Crisis, una sorta di clone di Command & Conquer nel 1998 e T-Zero, classico sparatutto in stile Project-X, nel 1999 emtrambi sviluppati però da due team diversi da quello di Capital Punishment.
In definitiva possiamo affermare che, pur non avendo proposto nulla di particolarmente originale ed innovativo, la ClickBOOM ci ha regalato un buon picchiaduro (soprattutto uno dei pochi ad essere sviluppato esclusivamente per chipset AGA), che ha comunque riscosso solo consensi positivi sulle maggiori riviste di settore, un discreto sparatutto e le conversioni di un paio di giochi degni di nota del mondo PC!
Il mio personale consiglio, vista la penuria di titoli del genere su Amiga, è di provare questo buon picchiaduro su emulatore o su Amiga reali: con i suoi 13 anni sulle spalle potrebbe farvi trascorrere ugualmente qualche piacevole serata magari in compagnia di amici!