INTERVISTA SCRITTA DA DELIA LO CALZO SU TRACCIA DI ROBERT GRECHI
Proseguendo con il mio progetto di “ricostituzione digitale” della redazione di RUN (la prima rivista su cassetta per ZX Spectrum), questa volta ho deciso di farmi raccontare l’avventura dal punto di vista dell’unica donna, non programmatrice bensì coordinatrice amministrativa, presente in redazione!
Vi chiederete per quale motivo ho deciso di intervistare un componente che poco o niente ha a che fare con la programmazione, vero? Presto detto. Credo sia interessante conoscere le sensazioni provate da chi, per forza di cose, si trova a lavorare in mezzo a programmatori e computer, pur non essendo esperta di informatica…
Il risultato lo potrete leggere fra poco!
Robert “RGP” Grechi
RGP: Ciao Delia e benvenuta fra gli amici di Retrogaming Planet! Innanzitutto grazie per aver accettato di realizzare quest’intervista un pò “fuori dagli schemi”, considerato il ruolo amministrativo (e non tecnico-informatico) che ricoprivi. Con questo tuo intervento arriveremo quasi a completare la rimpatriata “virtuale” della redazione di RUN!
DELIA: Grazie a te, è un piacere conoscerti!
RGP: Cosa provi, dopo tanti anni a parlare nuovamente di RUN?
DELIA: Parlare di RUN è come parlare di una “vita precedente”, sono molto sorpresa dal tuo interessamento, anche perché, come hai specificato, io non ero una tecnica e mi occupavo di tutto il resto!
RGP: Avresti mai pensato che qualcuno ti avrebbe chiesto di raccontare la tua avventura editoriale dopo quasi 30 anni?
DELIA: Proprio no, neanche nei sogni più fantasiosi!
RGP: Sono riuscito a stupirti allora! Ci racconti quando è nata la tua passione per l’informatica e su quale macchina hai messo le mani per la prima volta?
DELIA: In realtà l’avventura con RUN non è nata da una passione ma da un incontro casuale che mi ha, di fatto, avvicinato all’informatica e mostrato le enormi potenzialità di questa “materia”; inevitabile subirne il fascino. Non ricordo esattamente quali computer ci fossero in ufficio ma ricordo benissimo che il “mio” primo computer fu uno ZX SPECTRUM (Non ne dubitavo…NdRGP)
RGP: Sei capace di programmare e, se sì, in quale linguaggio?
DELIA: No, non so programmare.
RGP: Cosa combinavi quindi con il tuo Speccy?
DELIA: Lo utilizzavo non per programmare (ovviamente) ma solo un pochino per giocare mentre quelli dell’ufficio, per tenere la contabilità della società (io che avevo studiato la Partita Doppia…ma sui registri di carta!).
RGP: Come sei venuta a conoscenza di RUN e cosa ti ha spinto a decidere di lavorare per una rivista di informatica?
DELIA: Ecco, vi racconto qual è stata la “casualità” che ha dato il via a questa avventura…
Torniamo un attimo alle origini: una volta diplomata sono stata a Londra diversi mesi per imparare l’inglese e, tornata a Milano, ho cercato il mio primo lavoro che ho subito trovato grazie proprio alla conoscenza delle lingue straniere che, 30 anni fa, non era così diffusa. Sono stata assunta da un “residence per uffici”, ovvero una nuovissima struttura in fase di apertura che metteva a disposizione uffici arredati, anche per brevi periodi, con servizio di segreteria e traduzioni centralizzata.
Io mi occupavo proprio della gestione del servizio di segreteria, ho imparato tra le altre cose ad utilizzare il Telex (Ma cosa sono, un dinosauro…?) e quando, dopo qualche mese, mi hanno dotata di Fax (il FAX!!) sono rimasta per giorni incantata a guardarlo… mi sembrava una stregoneria! Vi ho fatto questa breve premessa per darvi l’idea del contesto e del livello tecnologico medio di quei tempi.
Dopo l’arrivo del fax è arrivato in ufficio anche Simone Majocchi: un giorno si presenta alla porta questo ragazzo molto giovane per chiedere informazioni in merito alla locazione di un ufficio e ai relativi costi; dopo qualche giorno, torna e affitta il primo ufficio di questa nuova struttura. Poco dopo diverse società hanno preso in affitto altri uffici e in breve tempo il luogo si è popolato.
Io lavoravo tutti i pomeriggi e il sabato mattina e, proprio il sabato, quando c’era un’atmosfera più rilassata e poco da fare, mi affacciavo nell’ufficio di Simone, molto incuriosita da tutti i computer che avevo visto, per cercare di capire di cosa si occupava: non avevo mai conosciuto prima qualcuno che sapesse utilizzare e addirittura programmare un computer, aggiustare schede madri, utilizzare un laser e tante altre cose. Insomma era evidente la sua straripante passione per la tecnologia e l’informatica.
RGP: Come è avvenuto quindi il tuo ingresso in redazione?
DELIA: Dopo qualche tempo Majocchi mi ha proposto di andare a lavorare in Aquarius Edizioni e, considerando l’interesse e la curiosità provati durante i miei blitz in redazione nei mesi precedenti, ho accettato con entusiasmo… e così è cominciata l’avventura!
RGP: Di cosa ti occupavi esattamente?
DELIA: Tutto quello che non riguardava la programmazione, come il bordereau della testata (gestione dei collaboratori con scadenze di consegna di quanto commissionato, pagamenti, ecc), la contabilità della società e tutto ciò che poteva essere di supporto all’organizzazione e al buon funzionamento di quella giovane e tecnologicamente avanzatissima società.
RGP: Ci descrivi una giornata-tipo redazionale e quale atmosfera si respirava durante la realizzazione della rivista?
DELIA: Un’atmosfera molto piacevole, c’era un gran viavai di collaboratori, eravamo tutti giovani ed entusiasti e girava materia grigia di buona qualità in quell’ufficio!
RGP: Cosa ricordi con maggior affetto di quel periodo?
DELIA: Ricordo con molto piacere i ragazzi con i quali ho condiviso questa avventura: Eugenio Ciceri, Steed Kulka, Bruno Molteni… degli irresistibili pazzi scatenati 🙂
RGP: Immagino! Camel Trophy Videogame o videogioco del Gibbuto: questo nome ti riporta alla memoria qualcosa di particolare?
DELIA: Mi ricordo del Camel Trophy ma francamente non riesco a mettere a fuoco altro…come dicevo all’inizio, mi stai riportando ad una vita precedente, difficile da ricordare nei dettagli.
RGP: In quegli anni essere un programmatore di computer equivaleva ad essere considerato un vero e proprio “genio”; ci descrivi, per sommi capi, cosa provavi quindi ad essere l’unica donna, oltretutto a digiuno di informatica, in mezzo a tanti uomini che parlavano unicamente di computer e programmazione?
DELIA: Io per prima li consideravo dei geni ed ero orgogliosa di lavorare con loro e poterli in qualche modo supportare!
RGP: Terminata l’avventura editoriale, invece, di cosa ti sei occupata?
DELIA: Ho lavorato per molti anni ancora con Majocchi, partecipando al lancio della prima chatline Italiana sul Videotel (per me questa è stata l’esperienza più bella degli anni passati in Aquarius), al lancio del mensile PENNE (mensile cartaceo, e per l’occasione ho imparato ad impaginare la rivista sul computer…ormai io e i computer andavamo a braccetto).
Successivamente ho lavorato molti anni ancora nell’editoria e concessionarie di pubblicità (Gruppo Editoriale Jce, Mondadori, Cairo), poi alle Iniziative Speciali di Mondadori Libri ed attualmente in un’agenzia che organizza eventi. In tutti questi anni ho anche coltivato una mia grande passione ovvero le arti marziali, ed attualmente mi dedico anche all’insegnamento del Tai Chi Chuan.
RGP: Se hai letto le interviste realizzate ai tuoi colleghi EUGENIO CICERI, STEED KULKA e BRUNO MOLTENI (se non lo hai fatto ti invito a farlo…), avrai notato che tutti loro, seppur in modo differente, sono veri e propri collezionisti di hardware o manualistica. Ti consideri anche tu una collezionista o disponi solo delle macchine necessarie a lavorare?
DELIA: Purtroppo nel tempo ho perso di vista il mio vecchio ZX Spectrum (dove mai sarà finito?) e attualmente utilizzo il computer solo a supporto del mio lavoro.
RGP: Quindi se ti chiedessero di tornare, per un solo giorno, in un’ipotetica redazione di RUN, cosa risponderesti?
DELIA: Beh, se qualcuno dispone della macchina del tempo, si faccia avanti! Io torno indietro di 30 anni molto volentieri e molto volentieri rivivrei l’avventura di RUN!
RGP: Immagino quindi che una rimpatriata fra voi colleghi ti vedrebbe presente giusto?
DELIA: Giusto!
RGP: Girerò allora la risposta a chi di dovere! Non mi resta quindi che ringraziarti per averci raccontato la tua avventura editoriale da un punto di vista femminile (cosa alquanto rara all’epoca come oggi…almeno nel mondo editoriale-informatico).
DELIA: Grazie a te per avermi riportato alla memoria un bel periodo, rimango in fiduciosa attesa della macchina del tempo!