INTERVISTA A DANIELE MONTELLA: grafico e concept artist di Artematica

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Dopo l’intervista a Massimiliano Calamai di Artematica è arrivato il turno di Daniele Montella, grafico e concept artist anche lui in forza ad Artematica, che molto gentilmente ha accettato di rispondere alle mie domande cosi da dare un ulteriore contributo al settore videoludico italiano troppe volte sottovalutato!


 

RGP: Ciao Daniele e grazie per il tempo che mi stai dedicando nonostante i tuoi impegni!

DAN: Grazie a te! Sono onorato di essere intervistato! Mi fermerò dopo l’intervista nel retro del sito per firmare autografi…eheheh!

RGP: Pur avendo partecipato a molti progetti il tuo nome è sconosciuto ai non addetti ai lavori quindi ci vuoi raccontare un pò di te? In particolare dove e quando sei nato?

DAN: Sono nato a Genova nel Febbraio del 1975 ma la mia “carriera” nel mondo dei videogiochi inizia parecchio tempo dopo e precisamente nel 1998 quando Riccardo (Cangini) venne nella Scuola Chiavarese di Fumetto a cercare disegnatori.
Iniziai cosi a lavorare in Artematica a progetti per trasmissioni televisive Rai e Mediaset. Erano giochi per i telespettatori a casa che usavano come interfaccia il telefono tipo Time Wing della trasmissione per ragazzi Solletico. E’ stato un inizio folgorante, vidi per la prima volta un software 3D e rimasi affascinato!
Non mi meraviglia che il mio nome non sia conosciuto nell’ambiente: la mia esperienza, seppur lunga, nei videogame è tutta in Artematica sin da quando eravamo in quattro in una stanza con i PC sui cavalletti!
Facendo una ricerca in Google con il mio nome e cognome è infatti più facile che escano risultati inerenti la pittura digitale o il Mattepaint.
Forse chi bazzica un pò di più siti di grafica, concept art o illustrazione, come Conceptart.com o CgTalk mi avrà notato con il nickname DANKA. E’ qui che esprimo tutta la mia anima nella passione smodata che ho per il disegno.
Forse qualcuno ha letto questo documento (Ovviamente io…adoro questo genere di illustrazioni!NdRGP)

Una splendida immagine di Daniele

Il "Mercenario"

RGP: Quando hai manifestato i primi “sintomi” di questa tua passione per il disegno?

DAN: Ho sempre avuto una fervida fantasia e disegnare è diventato uno dei miei giochi preferiti quasi subito. Consumavo numeri su numeri di Topolino, ne ricopiavo i personaggi, gli ambienti o anche intere pagine!

L’illuminazione però arrivò il giorno in cui mio padre mi mise tra le mani un volume dell’enciclopedia Conoscere! Gli argomenti che spaziavano su qualsiasi materia erano tutti illustrati da splendidi disegni, di cui mi sono nutrito per ore; ricordo molto bene quei grandi libroni sulle mie ginocchia, nei quali mi immergevo immaginando un giorno di disegnare così! Quando poi mio fratello maggiore ricevette in regalo un Commodore 64, la prima cosa che tentai di fare fu disegnare usando i caratteri.! Mi affascinavano, quelle immagini “pixellose”… I miei ricordi infatti sono sopratutto legati alle immagini: ho bene impresso nella memoria le schermate di Commando, Winter Games o Impossible Mission! Avrei solo voluto che fossero più dettagliate e meno spigolose!
Ma per quello avrei dovuto aspettare parecchio!

RGP: Immagino quindi che a scuola tu andassi particolarmente bene nelle materie artistiche, dico bene?

DAN: Andavo bene SOLO nelle materie artistiche! Conservo ancora i miei primi dipinti a tempera, i disegni delle medie ed alcune sculture del liceo!

RGP: Hai frequentato corsi specifici dopo le scuole medie o sei autodidatta?

DAN: Entrambe le cose: mi sono diplomato al liceo artistico Paul Klee di Genova con indirizzo sperimentale e specializzazione in comunicazione visiva ma ho imparato molto da autodidatta per passione, disegnando praticamente ovunque, sulle tovaglie di carta in pizzeria per esempio.
Dopo il liceo ho frequentato un corso di fotografia e di illustrazione, ho fatto il vignettista ed in seguito il grafico pubblicitario per un paio di anni poi mi sono iscritto alla Scuola Chiavarese di Fumetto e illustrazione.

RGP: Dal tuo SITO apprendo che hai cominciato solo 12 anni fa ad utilizzare il computer per realizzare le tue opere. Come mai hai aspettato tanto ad utilizzare un PC per disegnare?

DAN: A dire la verità non ho proprio aspettato, non lo sapevo! Non avevo idea delle enormi possibilità che il PC poteva offrirmi e avevo quella mentalità da “artista” che tendeva a farmi prendere le distanze da uno strumento, come si diceva allora, troppo “freddo”.
Non capii quanto mi sbagliavo fino a che non approdai in Artematica e iniziai ad usare Photopaint e 3D Studio Max! Gli orizzonti si aprirono come dopo il diluvio universale!

Guardate che atmosfera ragazzi!!!

The silent beach

RGP: Quindi la tua adolescenza non è stata tutta casa-scuola-computer come molti di noi giusto?

DAN: Il videogiocatore era mio fratello maggiore, io giocavo molto meno ma osservavo rapito. Anche nel periodo di boom delle sale giochi io restavo un osservatore! Si proprio quei tipi che ti stanno alle spalle quando stai per battere un record a Donkey Kong o Frogger! Ormai conoscevo quelli bravi e li seguivo per vedere i livelli successivi, i nuovi disegni o i nuovi mostri colorati!
Ricordo benissimo quando vidi Dragon’s Lair la prima volta: un cartone animato interattivo! Impazzii letteralmente! La trasposizione su Amiga poi fu incredibile! (A parte gli undici (11) floppy sui quali era distribuito il gioco!!NdRGP)

RGP: Quando hai deciso di trasformare la tua passione in un vero e proprio lavoro?

DAN: Durante il liceo mi venne la folle idea di fare fumetti: “Un giorno sarò un disegnatore Bonelli!” mi dicevo…ora ho un paio di amici che lo fanno e non li invidio!
Ma allora era un sogno: mi iscrissi alla scuola chiavarese di fumetto diretta dal grande Enrico Bertozzi e già cominciai ad intravedere che era una strada piena di buche! Credo di poter dire che Riccardo mi salvò con quella sua visita. Da questo punto di vista mi ritengo molto fortunato, nessun colloquio, nessuna fatica ed in poco tempo responsabile grafico! Meglio di così!

RGP: Economicamente parlando all’epoca il lavoro di grafico era gratificante o “tiravi la cinghia” per andare avanti?

DAN: A parer mio non si dovrebbe fare questo lavoro con la speranza di fare i soldi o almeno
non in Italia: da noi non c’è la cultura del videogioco, non c’è investimento, poco mercato. Ora poi men che meno.
Nemmeno ai vertici delle più grandi aziende italiane del settore si vive da nababbi…è più una battaglia; non voglio sembrare negativo, chi ha la mia esperienza ne è al corrente ma soprattutto quelli che ne hanno più di me conoscono bene la situazione italiana!
E’ soprattutto passione!

RGP: Credo che la domanda sia ovvia ma cosa ti ha spinto a andare avanti sapendo di non poter contare su una certezza economica invece di trovare un normale lavoro con un stipendio sicuro a fine mese?

DAN: All’inizio ero poco più che ventenne e mi spingevano solo una grande passione ed entusiasmo inestinguibili! Ogni giorno imparavo qualcosa, era una crescita continua, la fatica non si sentiva, lo stress si scambiava con l’eccitazione. Non immaginavo nessun futuro al di fuori della grafica (e questo ancora oggi) non vedevo altro, non mi importava quanto guadagnassi, era pura magia. Credo sia il motore che spinge la maggior parte delle persone che lavorano in questi settori.

RGP: So che lavori a stretto contatto con Max Calamai…Di cosa ti occupi/vi occupate esattamente?

DAN: Ho l’onore di essere in team con Massy da molto tempo ormai, siamo piuttosto affiatati. Lui è il responsabile del progetto e game designer, io il responsabile grafico e concept artist.
Massimiliano è il giusto componente che consente ad un grafico come me di lavorare al meglio infatti tutta la parte tecnica di studio della giocabilità e design se la smazza lui ed io mi diverto con la grafica!Meglio di così!
Scherzi a parte, nel nostro lavoro ci completiamo a vicenda; la sua grande esperienza mi consente di sentirmi a mio agio quando affrontiamo un progetto insieme infatti dai suoi documenti ricavo gli input per creare personaggi e ambienti e lui, quando vede visualizzate le cose che scrive e si entusiasma e tira fuori nuove idee e nuovi dettagli.
Siamo molto affiatati sin dal primo progetto insieme, Martin Mystere, che ancora adesso usiamo come termine di paragone.

RGP: Ci racconti una giornata tipo in Artematica?

DAN: Ah ah con Massy mi diverto molto…è toscano! Un po’ come lavorare con Benigni! 🙂
Di solito al mattino facciamo un rapido punto della situazione, chi sta facendo cosa, entro quando e se siamo nei tempi poi a metà mattinata scendiamo per un caffè, che paga lui. Io sono Genovese!
Il resto dipende dal progetto e dalla fase di lavorazione; lui fa un sacco di telefonate per parlare con i programmatori e non ho mai capito bene a chi altro mentre io cerco di procedere con la grafica e seguire il team dal punto di vista artistico! E ti assicuro che fare tutto questo con Massimiliano che cammina avanti e indietro con il telefono in mano invocando la Maremma, è un compito arduo! Ad ogni modo il lavoro procede regolarmente, passando da momenti scanzonati a situazioni di alta pressione, soprattutto in dirittura d’arrivo quando ci sono scadenze imminenti o versioni alpha e demo da preparare.

RGP: Vi dovrete divertire molto,immagino! Io ho parecchi amici toscani ed è davvero divertentissimo stare in loro compagnia! Dando un’occhiata al tuo Blog e al tuo SITO non si può non notare la quantità esagerata di ottime immagini realizzate o ritoccate con 3D Studio Max. Usi molto questo ottimo (ma complicato) programma per i tuoi lavori?

DAN: E’ il primo programma che ho imparato ad usare in Artematica, avevo un bel manualone sulla scrivania ed un maestro come Riccardo che mi faceva da “Help in linea”! Ho dovuto impararlo in fretta perchè Riccardo mi ha messo subito al lavoro su un progetto in corso per la Rai ed alla fine ho imparato cosi bene che abbiamo persino organizzato alcuni corsi in cui io e Riky eravamo i docenti.
Uso il programma soprattutto in ufficio per la grafica 3D e per la modellazione degli ambienti dei personaggi mentre nei miei lavori personali sono più un purista amante delle due dimensioni.
Il 3D Max diventa un buon strumento per aiutarmi nelle immagini con maggiore difficoltà prospettiche o come base per illustrazioni più complesse.

Una splendida immagine realizzata da Daniele

Un altro lavoro tratto dal suo album personale

Lo stile e' molto caricaturale ma la classe si vede...

RGP: Sei capace di programmare e, se sì, in quale linguaggio?

DAN: Posso dirti che sono sempre stato rimandato in matematica al liceo, i numeri sono sempre stati uno scoglio insormontabile…quindi direi che la programmazione non fa per me!
Sicuramente nel mio lavoro ho dovuto imparare a comprenderne le parti più superficiali, quelle legate allo sviluppo delle componenti grafiche, ma sono molto lontano dalla programmazione.

RGP: Proprio in questi giorni hai messo online alcune immagini dei giochi dedicati al mondo circense e al vecchio West e non si può non apprezzare le tue capacità grafiche quasi “caricaturali”! Ti ispiri a qualche stile o artista in particolare per realizzare i tuoi disegni?

DAN:Mi sono divertito moltissimo a realizzare il character-design dei personaggi di West e Circus e mi piace fare di tutto, dallo stile cartoon a quello realistico, dal genere più fumettistico al più pittorico.

Uno dei personaggi ideati da Daniele

La caratterizzazione dei personaggi e' splendida vero?

Ho sempre preso “lezioni virtuali” come le chiamavo io, da qualsiasi artista mi piacesse ed ogni volta che scoprivo un nuovo illustratore, concept artist o grafico, tentavo di riprodurne lo stile imitandone la tecnica. Frequentando assiduamente forum come quello di Conceptart la crescita è stata esponenziale!
Nel Mattepainting mi ispiro a Dylan Cole e Yannick Dusseault Dusso) che hanno lavorato al Signore degli Anelli e a tutte le più grandi produzioni cinematografiche (Potete notarlo infatti nell’ultimo Mattepainting “The silent beach“, la spiaggia silenziosa, che potete vedere fra le immagini più in alto!NdRGP)
Per il concept art i miei riferimenti sono: Nicolas Spart Bouvier e Craig Mullins: Spart ha lavorato, tra gli altri, al concept di Assassin Creed.
Tra gli italiani a cui mi ispiro per il comico e non, ci sono sicuramente Cavazzano e Mastantuono della scuola Disney oltre a Massimo Carnevale. Poi ci sono una reale marea di artisti che seguo e a cui faccio continuamente riferimento; sul mio blog infatti ci sono alcuni link interessanti!

RGP: I due giochi citati sembrano davvero interessanti e ben fatti…puoi svelarci qualche
dettaglio in più oppure è ancora tutto Top Secret?

DAN: Il Circus è appena uscito per WII e potete trovarlo sul sito Halifax!
E’ stato un bellissimo progetto, divertente e che ci ha dato molta soddisfazione inoltre è un titolo molto bello sia dal punto di vista grafico che di giocabilità.
Inventare personaggi simpatici e gag cartoonesche è stato davvero spassoso! Del West invece non posso dire ancora nulla, salvo che ha seguito in scia il Circus con lo stesso entusiasmo e ricerca del divertimento.

Un'immagine di gioco

Un'immagine di gioco

Un edificio del vecchio West...

Il design di un personaggio del gioco

Che fisichino eh???

RGP: Un’ultima domanda: secondo te qui in Italia esiste possibilità di carriera per un ragazzo che vuole intraprendere la professione di grafico? Ti senti di dare qualche consiglio a riguardo? (si lo so le domande sono due ma facciamo finta di nulla!)

In generale le vie per il mondo videoludico non sono molte ed ora stiamo vivendo una crisi concreta che non migliora le possibilità e per quanto riguarda i grafici lo spazio è forse ancora meno!In italia le realtà del settore sono poche e, dove presenti, solitamente sono molto difficili da raggiungere.
In ogni caso il consiglio che posso dare è di specializzarsi nella grafica 3D perchè nel nostro paese il lavoro del concept artist è quasi inesistente, non esistono figure del genere e per come sono strutturate le aziende non ve ne è una reale necessità. Quindi ci sono più spazi per bravissimi modellatori veloci ed efficienti, animatori che sappiano skinnare/riggare bene e disposti ad occuparsi di motion capture, diventato ormai uno standard nel settore!
Consiglio inoltre a chi volesse addentrarsi in questo mondo di frequentare forum e siti di settore e di tenersi sempre al passo con la tecnologia disponibile sul mercato.
Per gli italiani consiglio Renderglobal, dove ci si può confrontare con i massimi esponenti del mondo videoludico come Baldasseroni non a caso però… tutti emigrati all’estero!

RGP: Purtroppo le domande sono finite! D’altronde se tengo troppo impegnato Daniele con le mie domande chi finisce i giochi citati nell’intervista?
Scherzi a parte (ma mica tanto) ringrazio infinitamente Daniele per la disponibilità dimostrata e colgo l’occasione per ringraziare Max Calamai che mi ha permesso di contattare Daniele per realizzare questa intervista!

DAN: Grazie a te, spero di non aver abbassato il morale degli aspiranti grafici…Quindi lottate duro!
Come diceva George McFly in Ritorno al futuro: “Se ti ci metti con impegno, raggiungi qualsiasi risultato!” .
Ciao!

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Autore: Robert Grechi

Nato nel 1977 ho vissuto in prima persona la nascita dei videogames fin dal lontano 1982, anno in cui entro in possesso di uno splendido Colecovision e con il quale comincio la mia “carriera” videoludica! Da allora è stato un susseguirsi di Home Computer e Console che hanno ampliato ulteriormente l’interesse per i videogiochi al punto da aprire, nel mese di Luglio 2009, il blog Retrogaming Planet interamente dedicato al mondo videoludico anni ’80 – ‘ 90!

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