La sezione Back to the ’80’s – Colonne Sonore non poteva essere inaugurata con un articolo migliore!
Il nostro Francesco Romano infatti ci offre un resoconto completo, traccia per traccia, della colonna sonora dell’indimenticabile GREMLINS, vero film cult degli anni ’80, dal quale ne è stata ricavata un’intera serie videoludica (trovate la recensione dell’intera saga cliccando QUI) e che tutti sicuramente ricordano assieme all’altro film – cult per eccellenza ovvero I GOONIES, del quale troverete un’esauriente recensione, ad opera di Emanuele Labruzzo, cliccando su questo LINK.
Buona lettura!
Robert “RGP” Grechi
La suggestione, il fantastico e l’immaginazione sono elementi dei quali solo alcune pellicole di una certa qualità possono essere portatrici e questo grazie non solo alle capacità registiche/narrative, ma anche al lavoro della sonorizzazione… un connubio in grado di scatenare splendide emozioni durante la visione di un film.
Jerry Goldsmith è senza dubbio uno dei più celebrati protagonisti della decade ottantiana (anche pre e post), autore di infinite soundtracks del genere fantastico: Planet Of Apes (Il pianeta delle scimmie), Alien, Explorers e Total Recall (Atto di Forza), senza contare l’Oscar per The Omen! Ed ovviamente Gremlins di Joe Dante (1984).
Scena iniziale: apertura per le strade di Chinatown, voice over del coprotagonista che narra la vicenda e poche note accennate di synth di sottofondo… Siamo già dentro la realtà della pellicola, ne siamo trascinati all’interno dall’atmosfera ovattata del rallenty e della cornice ambientale dove, dalla realtà urbana, si valica un invisibile confine per entrare in una dimensione quasi fantasy di un negozietto di cianfrusaglie (The Shop, il brano d’apertura), dove il papà del protagonista è in procinto di effettuare un acquisto all’apparenza innocuo: il simpatico ma misterioso mogway.
L’atmosfera di meraviglia è condotta da crescendi e sospensioni di volume degli archi, mentre i synth conducono ad un livello più insondato il mood. The Little One è il brano che conduce alla scoperta di Gizmo: viene prodotto quello che sarà poi il ritornello e leit motiv di tutta la soundtrack, ossia il vocalizzo che il mogway emette in fase canterina. Il brano si espande orchestralmente e diventa più caloroso, a sottolineare la natura benevola dell’esserino.
Se questi brani non sono solo orchestrali ma completati da bells (per ricordarci che siamo in clima natalizio) ed effetti sintetici, i brani successivi ci riportano ad un’atmosfera più da colonna sonora classica, con orchestrazioni di ottoni, archi e timpani che scandiscono la quotidianità lavorativa del protagonista Billy (Late for Work) e momenti tragicomici, come nella claudicante Mrs. Deagle.
Si riprende il felice connubio orchestral-elettronico in brani come The Gift e Split Water, dove accordi di synth si fanno più beffardi ma non privi di un certo climax (dopotutto Split Water è il brano che suona mentre Gizmo subisce la sua “moltiplicazione”).
Proseguendo, la soundtrack ci sorprende (come il film, del resto) dopo una certa aspettativa iniziale: la parte semi-orrorifica infatti salta fuori a metà pellicola con la comparsa dei gremlins, portando i volumi della composizione e i livelli della tensione a livelli molto alti. E sicuramente brani come KItchen Fight e First Aid non avrebbero sfigurato in pellicole horror o thriller (considerando che alcuni “passaggi” taglienti ricordano film come Runaway, anch’esso con colonna sonora firmata da Goldsmith nello stesso anno), mentre The Pool rientra perfettamente nell’ambito sci-fi.
Un frammento del Gremlin rag (ovvero il brano più conosciuto del film, nonché tema principale) fa capolino in High Flyer: la scena in cui Mrs. Deagle viene visitata da un coro natalizio eseguito da gremlins…prima di fare una fine spettacolare!
L’intera colonna sonora si poggia su ritmiche avventurose e orchestrazioni che sottolineano colpi di scena continui, come in Theatre Escape, per poi tornare, dopo l’eliminazione dell’ultimo gremlin cattivo (Stripe), sui toni iniziali con Gremlin Rag, celebre e noto tema della pellicola, ormai entrato nel subconscio collettivo quando si pensa a qualcosa di piccolo, dispettoso e malefico.
Personalmente ricordo Gremlins come il mio primo film nel quale notai il nome di Jerry Goldsmith, diventato successivamente una costante in molti films (al pari solo di altri giganti della colonna sonora come Alan Silvestri) capisaldi del cinefantastico (o semplicemente sci-fi). E, soprattutto, fu una delle prime colonne sonore della quale imparai non solo alcuni passaggi a memoria ma l’interconnessione degli stessi con le rispettive scene del film!
Chi può infatti dimenticare la scena del ritrovamento della prima vittima (il professore di scienze della scuola – inaspettata!) dei gremlins, con violini e synth che urlano in First Aid? Oppure le atmosfere malsane e disturbanti di The Pool o The Fountain/Stripe’s Death… Quest’ultima in particolare propone una sezione iniziale che cita un’escalation avventurosa à la Indiana Jones per poi arrivare ad una seconda parte nella quale l’orrore cessa con la morte di Stripe (il cui orribile scheletro si scioglie anch’esso alla luce del giorno!) ed il commento sonoro dai toni mesti è sottolineato da violini che non avrebbero sfigurato in una composizione di Danny Elfman.
Per quanto concerne il valore intrinseco, in un contesto più cinematograficamente ampio, l’opera è da considerarsi un capolavoro di crossover, nonché una raccolta di brani fantastici che, come pochi altri, è capace di mettere in risalto il senso di meraviglia esaltandone le componenti emozionali attraverso un uso magistrale dell’elettronica.
Con questa ed un altro pugno di opere, Goldsmith si attesta tra i maestri assoluti del commento sonoro nell’ambito del cinema di genere…
La soundtrack infatti gli valse un Satellite Award come miglior colonna sonora dell’anno (1984)
Veniamo ora alla parte più da collector’s edition, da nerd o da geek, come preferite: la colonna sonora nel suo stato fisico.
Come molte pellicole di successo dell’epoca non è insolito che, anche in caso di ampie possibilità commerciali, la colonna sonora venisse prodotta o distribuita in maniera ridotta o superficiale (esemplare fu il caso di Blade Runner, dove per ascoltare la colonna sonora originale di Vangelis si è dovuto aspettare il 1994…dodici anni dopo l’uscita del film!).
Gremlins subì un trattamento un pò inadeguato e travagliato: un EP uscito in contemporanea con le tracce, cosi come appaiono nel film, di Peter Gabriel e Michael Sembello da un lato e la colonna sonora vera e propria nell’altro in versione short (a malapena 15 minuti!). Solo tre brani per lato: un pò poco considerata la qualità eccelsa dimostrata!
Sembra si volesse sfruttare il marchio con il minimo della spesa (e curioso il fatto che la stessa sorte l’abbia subita pure un’istituzione su celluloide come Ritorno al Futuro)!
Sembra inoltre che l’attesa per avere un po’ di giustizia artistica sia stata alquanto lunga; nel 2011 infatti uscì su Film Score Monthly la soundtrack completa in doppio cd: nel primo disco lo score completo (con i notevoli bonus “Blues” che fanno da intermezzo noir/comico nella scena dove i gremlins devastano il bar di Kate ed un classico standard dei cartoni animat come Rabbit Rampage di Milt Franklin) e la versione originale commerciale sul secondo.
Ulteriore ristampa pubblicata di recente per la Retrograde Records che mantiene le tracce in quell’ordine, ma che rimane comunque oggetto per collezionisti, viste le poche migliaia di copie circolanti.
Il sottoscritto si è apprestato ad accaparrarsi una di queste copie non appena scoperta per caso la recente ristampa e, confesso, non penso ci sarebbe stato alcun articolo recante nomi di tracce definite visto che, nonostante la voglia di parlare di un oggetto noto ma misterioso come quest’opera, l’unico modo per averne testimonianza (oltre all’incompleto mini LP) era, fino a qualche tempo fa, il formato bootleg circolante in rete, con tracklisting inesatta ed approssimativa sia nella nomenclatura dei brani che nel suono.
Consigliata, quindi, caldamente agli amanti del cinema, di una certa nostalgia anni ’80 e delle colonne sonore.
Per gli amanti del film invece l’opera va catalogata come BUY OR DIE!
APPROFONDIMENTI
GREMLINS SAGA – (Videogame)
I GOONIES – (Film)